L'agricoltura biologica cresce in tutta Italia, ma in Lombardia solo il 4% delle aziende agricole rinuncia ai prodotti chimici: l'orientamento degli agricoltori padani è ancora molto orientata verso l'impego di agrochimici.

Secondo quanto illustrato dal report 2023 diffuso dal Sinab (Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica, in Lombardia il biologico "tira" molto poco.

Infatti, è emerso che solo il 5,4% degli ettari coltivati viene trattato senza prodotti chimici (fertilizzanti, diserbanti, insetticidi) per la concimazione dei terreni, la lotta agli infestanti, ai parassiti animali e alle malattie delle piante.

Comparto bio comunque in crescita

Contestualmente solo il 4,3% delle aziende agricole ha abbandonato il disciplinare tradizionale a favore di quello biologico che prevede la rotazione delle colture, l'impiego di fertilizzanti naturali e il sovescio (pratica che consiste nella coltivazione di piante seminate solo per aumentare la fertilità del suolo).

Foto - Agricoltura biologica: cresce ma è flop in Lombardia

Tuttavia il comparto Bio continua a crescere, tant'è che a fine 2022 nel nostro paese si registrano 2,3 milioni di ettari bio, il 7,5% in più del 2021, il 18,7% della produzione agricola.

E anche in Lombardia il trend di crescita è positivo (+7,1%), ma il "problema" è che i 54mila ettari Bio rappresentano solo il 5,4% dell'intera capacità agricola della regione.

E non finisce qui. Perché è in aumento anche la quantità di aziende agricole certificate: 82.603 in Italia (+8,9% rispetto al 2021), il 7,3% dei produttori. In questo caso, però, in Lombardia si registra un incremento più lento (+5,9%) e un’incidenza meno accentuata (4,3%): 3.260 agricoltori hanno abbandonato i fertilizzanti.

Foto - Agricoltura biologica: cresce ma è flop in Lombardia

Toscana regione in "Pole"

Guardando il resto del Paese, a livello regionale, è da segnalare l’esplosione del biologico in Toscana, che con 35,8% è diventata la prima regione come incidenza di SAU bio, seguita da Calabria, Sicilia, Marche, Basilicata e Lazio, le prime 6 regioni ad aver superato l’obiettivo del 25% contenuto nelle strategie europee.

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Anche la zootecnia biologica ha evidenziato valori di crescita importanti: +22,5% per gli alveari, 10,5% per i caprini, 9,7% per gli ovini e 8,2% per i bovini. La nota critica continua ad essere rappresentata da una domanda interna che, nel 2022, ha registrato un incremento modesto del +0,5% rispetto l’anno precedente.

Da segnalare però un calo dei volumi, considerando che l’aumento generalizzato dei prezzi a causa dell’inflazione ha determinato la riduzione della capacità di spesa delle famiglie.