Sostituire i coltelli del trinciapaglia è un'operazione importante da eseguire in maniera ineccepibile. Giulia Tonello ci spiega come fare, partendo da una premessa: anche se il trinciapaglia è l’ultima “ruota” tra gli elementi che compongono le sezioni di una mietitrebbiatrice, non per questo ricopre un ruolo meno importante e delicato.

Il trinciapaglia del resto è il dispositivo che in colture quali frumento, orzo e soia assolve a una funzione molto importante all’interno delle operazioni di raccolta. Serve mantenerlo a un massimo livello di efficienza per garantire l’ottima qualità del prodotto e soprattutto per non andare a incrementare sensibilmente i consumi della mietitrebbiatrice.

Una delle operazioni più efficaci per mantenere il trinciapaglia al massimo livello di efficienza è quindi la sostituzione dei coltelli di trinciatura. Vediamo come fa Giulia Tonello nel suo tutorial di In Campo con Giulia.

La sostituzione dei coltelli

I coltelli del trinciapaglia sono elementi che una volta sostituiti rimangono in efficienza per due stagioni, considerando che alla fine della prima annata è necessario smontali e rimontarli invertendone il lato di taglio.

Dopo aver lavorato con entrambe i profili del coltello è necessario cambiarli perché usurati: questa è forse l’operazione di manutenzione più difficile e per la quale bisogna usare maggiore cura.

La sostituzione degli utensili quando usurati è molto importante: un utensile consumato o una usura non perfettamente omogenea può creare sovraccarico delle meccaniche, oltre che diminuire la capacità di taglio ed aumentare lo sforzo di lavoro e di conseguenza i consumi, riducendo anche la velocità di lavoro.
 

Acquisto del ricambio

Prima di tutto bisogna procedere all’acquisto dei nuovi utensili; Giulia consiglia di non basarsi solamente sul prezzo più conveniente.

Prezzi eccessivamente bassi possono essere indice di prodotto di scarsa qualità: meglio indirizzarsi sempre su coltelli di di qualità, in cui la durata e la qualità del materiale scarsa rischiano di farvi spendere più tempo a cambiare utensili che a lavorarci.

Non sempre i ricambi originali sono i migliori, esistono alternative leggermente più economiche ma ugualmente di qualità; spesso i marchi che vendono i ricambi non originali sono anche i fornitori delle case produttrici.

Un elemento importate è il peso dell’utensile: deve essere lo stesso, perchè più pesante potrebbe sovraccaricare trinciapaglia, più leggero potrebbe non lavorare al meglio.
Una volta procurati i ricambi (a volte vanno sostituiti anche i bulloni) si comincia il lavoro vero e proprio.
 

Lo smontaggio

Per svitare i bulloni serve la chiave della misura del dado (ne basta una, normalmente il bullone è in un incavo che lo blocca), del lubrificante spray (se è un po’ che non cambiate gli utensili ce ne vorrà molto), un bel martello pesante, una prolunga per la chiave (di sicuro vi servirà, del grasso e una spazzola da metalli per il rimontaggio, una torcia da meccanico, una mola a disco con lama da metalli (detto anche flessibile).

Tutto il trinciapaglia va pulito bene, per evitare che vi cadano troppe sporcizie addosso, oppure se siete stoici vi basterà una tuta da lavoro ed un cappellino.
 
Ungete tutti i bulloni facendo attenzione a proteggervi gli occhi da lubrificante spray, lasciate il tempo di far effetto e cominciate a svitare i bulloni e togliere i vecchi utensili, che potrebbero essere anche abbastanza diversi dai nuovi, se è molto tempo che procrastinate la sostituzione.

Se trovate un bullone particolarmente bloccato o insistete: conviene ungerlo di nuovo e continuare con gli altri, alla fine se non riuscite a sbloccarlo, piuttosto di rompere qualche attrezzo tagliate il bullone con la mola, probabilmente la filettatura si è rovinata e dovreste cambiarlo comunque.

Quando avrete finito questa fase, avrete dei bulloni più o meno rovinati in mano: se il bullone è sano potete spazzolare il filetto con la spazzola per metalli, lubrificarlo con grasso (per impedire che si ossidi) e riutilizzarlo; se invece si è svitato a fatica, o è piegato, o molto usurato dallo strisciamento dell’utensile, non esitate a sostituirlo.

Ricordate che quel bullone è l’unica cosa che impedisce all’utensile di saltare via durante il lavoro.

Meglio gli autobloccanti

Per sostituire i bulloni ci si può a volte trovare davanti ad una scelta: usare bulloni originali a passo fine, con ribattitura della testa, o utilizzare bulloni con passo normale e dado autobloccante.

Giulia preferisce usare i bulloni autobloccanti sono più facili da smontare e si possono riutilizzare, mentre per quelli originali se si ribatte la testa poi va limata prima di smontarli.

Montate i nuovi utensili e stringete bene i bulloni, una cosa sciocca ma molto utile e veloce è contare gli utensili montati, per verificare che ci siano tutti (può capitare di dimenticarne uno).

Se gli utensili non sono molto usurati potete affilarli leggermente con una mola a disco (o flessibile che dir si voglia), ma evitate di sostituire solo alcune lame: l’usura comporta una perdita di peso, montare lame nuove e vecchie potrebbe limitare l'efficacia di tutto il trincia paglia.

Normalmente alcuni utensili si usurano più rapidamente e quasi sempre la sezione terminale del coltello è quella più consumata.

Una volta finito il tutto si può procedere a una breve prova in campo. Se non si registrano inconvenienti, ricontrollate la tensione di tutti i bulloni.

Ora la vostra mietitrebbiatrice è pronta per riprendere a lavorare al massimo.