Casa su un terreno ad uso agricolo: su può fare? Spesso i cittadini, in genere in seguito a successioni ereditarie, divengono proprietari di terreni a uso agricolo su cui però non è ancora presente un edificio.

Ecco perché in molti si chiedono se sia possibile avere la propria residenza in un terreno di questo tipo. La legge italiana ci viene in aiuto per capire meglio la situazione.

Si può  avere la residenza su terreno agricolo?

Il diritto privato in realtà parla piuttosto chiaramente e ci aiuta a comprendere cos’è possibile e cosa no così da non intraprendere azioni inutili e poco legali. ma prima di entrare nel merito di questo argomento, è necessario parlare della residenza anagrafica.

Foto - Casa su un terreno ad uso agricolo: su può fare?

Tutti noi, dal momento in cui nasciamo, abbiamo una residenza anagrafica che poi è quella che presentiamo e dichiariamo in varie situazioni della nostra vita.

La residenza anagrafica è regolamentata dall’Articolo 43 del Codice Civile e, secondo tale articolo, si tratta proprio del luogo in cui il soggetto ha la propria dimora abituale quindi dove abita e alloggia regolarmente.

A questo punto possono sorgerci dubbi: ad esempio su cosa si intenda per col concetto di regolarità o cosa possa dimostrare che un edificio sia poi una vera e propria dimora?

Proprio per questo la Corte di Cassazione ha aggiunto varie precisazioni all’articolo del Codice civile che aiutano ancor di più a comprendere cosa sia, effettivamente, la residenza anagrafica.

Residenza in un terreno agricolo

Prima di tutto per definire un luogo come il luogo della residenza anagrafica è necessario verificare che la persona abbia residenza reale in quel luogo e questo grazie ad un elemento oggettivo.

In pratica si osserva e si certifica, in modo oggettivo, che la persona abiti realmente in quel luogo in modo stabile.

Inoltre a ciò si deve aggiungere anche un elemento soggettivo ossia la volontà da parte di quella persona di rimanere in quel luogo.

Foto - Casa su un terreno ad uso agricolo: su può fare?

Altra precisazione importante è che il luogo deciso, che diventerà poi luogo di residenza anagrafica, debba essere effettivamente una residenza abitabile. In questo caso, quindi, il luogo deve consistere in un’abitazione o comunque in un alloggio.

Infine non basta che ci siano elementi oggettivi e soggettivi per dichiarare un luogo residenza ma deve anche esserci qualcosa che dimostri la volontà a restare in quell’alloggio. In questo caso si parla di indici presuntivi che quindi vanno a dimostrare tale volontà come l’allaccio alla corrente elettrica, la presenza dell’acqua o di un letto.

Insomma quando ci sono tutte queste condizioni, è possibile che un alloggio diventi poi la propria residenza anagrafica. Se non sono presenti tali condizioni, è alquanto difficile ottenere la residenza.

In caso di terreno agricolo

A questo punto, poste le precisazioni che la legge italiana impone, capiamo quindi se sia possibile ottenere la residenza in un terreno agricolo nudo in cui non è presente alcun edificio

Come accennato, non è possibile ottenere la residenza senza che ci sia fisicamente un alloggio che quindi dimostri la volontà di stabilirsi definitamente e stabilmente in un determinato luogo.

In questo caso, quindi, sarà quasi impossibile ottenere la residenza proprio perché manca l’edificio visto come residenza stessa.

Foto - Casa su un terreno ad uso agricolo: su può fare?

La stessa cosa si può dire anche nel caso di un terreno su cui si sta, invece, costruendo la propria abitazione. Anche in questo caso, infatti, non sarà possibile richiedere la residenza anagrafica fino a quando l’edificio in costruzione non risulti a tutti gli effetti come un vero e proprio alloggio.

Sarà quindi possibile richiederla solo dopo che l’edificio abbia gli elementi presuntivi di cui si è parlato precedentemente, come l’allaccio alla corrente elettrica, al gas, all’acqua e tutti gli elementi di arredo necessari.

La condizione necessaria è che ci sia un edificio, che quindi sia visto e riconosciuto come un alloggio, all’interno del quale si deve vivere in modo abituale e con frequenza regolare.

Altro elemento importante è che sia un edifico che rispetti le regole igieniche che ne permetterebbe poi la vita stessa.