Cresce in maniera folle l'affitto medio per terreni agricoli in un mercato che, a livello nazionale, copre il 50 per cento delle superfici. Lo rivelano i dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare, riportati da “Il Sole 24 Ore”.

Terreni agricoli: follia affitti

Se le compravendite nel mercato fondiario sono aumentate del 59 per cento nel 2021 rispetto all’annata precedente, con picchi piuttosto significativi (+70%) nel Nord-Ovest e nel Centro Italia, per ciò che concerne gli affitti di terreni agricoli il mercato è esploso.

Il rapporto del Crea però indica:

come sia meno variabile nel tempo l’andamento del prezzo della terra, che però da oltre un decennio vede ridursi, lentamente ma in modo costante, il proprio valore in termini reali.

Le stime effettuate con l’aiuto degli operatori indicano un aumento dell’1,1% a livello nazionale nel 2021, trainato dalle regioni del Nord e dalle aree di pianura.

Il prezzo medio nazionale è di circa 21mila euro ad ettaro, ma con grandi differenze tra i valori del Nord-Est (42.300 euro), Nord-Ovest (29.100) e il resto d’Italia, dove il prezzo medio non supera i 15mila euro.

Diminuisce il valore dei terreni

La situazione paradossale è che a fronte di due anni di stabilità, però, il prezzo dei terreni agricoli in termini reali arretra ancora dello 0,8 per cento.

Il rapporto del Crea ha posto in evidenza come la tariffa della terra si sia ridotta del 12 per cento rispetto al 2010, senza particolari differenze a livello di circoscrizioni geografiche.

Gli acquisti sono in ripresa ma i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili e indeboliti dall’inflazione, al contrario delle locazioni che sono decollate anche per effetto della diffusione dell’agrivoltaico.

Terreni agricoli: follia affitti

Aumento di cessioni e acquisizioni

Dopo la pandemia, il mercato fondiario è tornato a crescere, sia in termini di valore dei terreni che, soprattutto, in numero di compravendite e ancor più di superfici scambiate.

Queste ultime sono aumentate del 59% nel 2021 rispetto al 2020, secondo i dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare, con punte del 70% nelle regioni del Nord Ovest e del Centro Italia.

I dati dell'Agenzia delle entrate confermano la tendenza anche nel 2022 con un’ulteriore crescita del 15% nel primo trimestre.

L’acquisto di immobili (anche nel mercato urbano si sono registrati incrementi di compravendite molto consistenti nel 2021) potrebbe essere la risposta dei risparmiatori all’incertezza economica rappresentata da una congiuntura negativa e da un’inflazione in forte aumento.

Terreni agricoli: follia affitti

Boom affitti

La vera notizia la fa, però, il mercato degli affitti di terreni agricoli, che a livello nazionale copre il 50% delle superfici con prezzi che si aggirano fra i 2.500 e i 3.500 euro all’ettaro all'anno con contratti minimi di 20 anni.

In alcune zone della Pianura Padana le offerte delle società di gestione degli impianti fotovoltaici sono arrivate anche a 4mila euro all’ettaro all’anno, per una durata trentennale.

Secondo l’ultimo censimento dell’Istat metà della superficie agricola nazionale è ormai coltivata da aziende con contratti d’affitto (5 milioni di ettari) o di comodato gratuito (1,2 milioni ettari).
L’incremento negli ultimi dieci anni è stato del 27%, mentre le aziende con terreni solo in proprietà si sono ridotte drasticamente sia come numero (-44%) che come estensione (-28%), a fronte di una crescita di quelle con terreni solo in affitto del 39% in numero e del 63% in superficie.

ffitti di terreni agricoli; crescono a dismisura

Prezzo della terra crolla dove non c'è valore aggiunto

La terra e il suo prezzo non sono più considerati beni rifugio perchè da oltre un decennio vedono ridursi, lentamente ma in modo costante, il proprio valore in termini reali.

Tralasciando i picchi da oltre 500mila euro a ettaro raggiunti in alcune aree collinari del Nord-Est trainate dal boom del Prosecco, o i valori record delle zone di produzione dell’Amarone, del Barolo, del Brunello, o anche delle serre in Liguria, le stime effettuate dal Crea con l’aiuto degli operatori indicano un aumento dell’1,1% a livello nazionale nel 2021, trainato dalle regioni del Nord e dalle aree di pianura.

Il prezzo medio nazionale è di circa 21mila euro ad ettaro, ma con grandi differenze tra i valori del Nord-Est (42.300 euro), Nord-Ovest (29.100) e il resto d’Italia dove il prezzo medio non supera i 15mila euro.

Considerando inoltre l’aumento del tasso d’inflazione (ancora limitato all'1,9% nel 2021), dopo due anni di sostanziale stabilità il prezzo della terra in termini reali arretra ancora dello 0,8 per cento. Un processo, sottolinea il rapporto del Crea, che dura da oltre 15 anni e che ha portato il prezzo della terra a ridursi del 12% rispetto al 2010, senza particolari differenze a livello di circoscrizioni geografiche.

Terreni agricoli: follia affitti

Come si compra la terra

Legato all'acquisto di terreni c'è quello di un comparto creditizio che sta evidenziando un andamento parzialmente in controtendenza. Secondo la Banca d’Italia, anche il credito aveva avuto una drastica battuta d’arresto (-42%) nel 2020 a causa della pandemia, ben superiore al calo delle compravendite.

Nel 2021, secondo "Il Sole 24 Ore", la ripresa del credito ha recuperato solo in parte tale riduzione con un aumento del 14%, meno della metà di quello registrato dalle attività di compravendita.
In poche parole per far fronte all’aumento degli investimenti in terra i risparmiatori hanno usato l’eccesso di liquidità, che si stava manifestando ancora prima del periodo pandemico.