Nella seconda puntata di In Campo com Giulia dedicata alla manutenzione la nostra Giulia si prende cura della verniciatura della propria trincia con i prodotti per il ritocco di Kramp.
Molto spesso infatti si ritiene che tutto ciò che riguarda la riparazione l'assistenza di un trattore riguardi esclusivamente la sostituzione di parti di usura in ambito di motore, idraulica ed elettronica.
C'è però una componente che interessa il trattore e che ricopre un'importanza al pari degli ambiti più prettamente meccanici e che riguarda la tutela il mantenimento di una carrozzeria efficiente. Tra le varie attività c'è quella di riverniciatura ritocco di parti scolorite, sverniciate, o arrugginite.
E guardate che non si tratta solamente di un occhio di riguardo nei confronti dei nostri macchinari con pura finalità estetica. Mantenere in ordine la carrozzeria il colore vin trattore preserva la macchina da fenomeni di corrosione quindi di rottura.
C'è anche un aspetto legato all’evitare che sulla macchina si instillino fenomeni di trascuratezza generalizzata, proprio a causa di una incuria della carrozzeria.

Vale insomma lo stesso principio del “vetro rotto di casa” che se a breve non viene riparato porta a non curarsi di altri danni e a far deperire l’oggetto. Ecco perché nei limiti del possibile ogni danno o difetto carrozzeria ho delle carenature del trattore dovrebbe essere riparato con rapidità.
In ultimo bisogna considerare che i mezzi agricoli lavorano generalmente condizioni di grosso stress sulle parti metalliche e plastiche.
Sono tanti gli agenti di corrosione che vanno in condizioni normali di utilizzo a intaccare lo stato dei materiali con cui sono composte le parti della carrozzeria. Mantenere queste parti in efficienza significa rallentare i processi di usura la struttura trattore stesso.
Verniciatura le fasi da tenere in considerazione
Entrando in concreto nella verniciatura, o meglio riverniciatura del trattore intero o di una parte di esso, possiamo affermare che, con i dovuti differenti approcci differenti da caso a caso, il ciclo di verniciatura più corretto possa essere sintetizzato come segue: una sabbiatura, discatura e comunque eliminazione totale della precedente vernice; due o tre mani di primer epossidico bicomponente tra le quali, ove occorre, si procede alla stuccatura; due mani di fondo epossidico bicomponente; due mani di smalto bicomponente colorato; una mano facoltativa di trasparente, soltanto nel caso in cui si voglia ottenere una verniciatura brillante.

Carteggiatura d’obbligo
Ovviamente ogni mano di vernice va sempre seguita da un'adeguata carteggiatura con carte progressivamente più sottili per arrivare anche, a fine ciclo, alla lana di vetro. Si può iniziare con una 220 per il primer fino a terminare con una 1200 o anche lana di vetro sottilissima per la ripassatura della prima mano di colore.

Per chi ha poco tempo
Chiaramente però non sempre si ha il tempo, la voglia o l'attrezzatura per portare a ferro nudo un componente oppure un trattore intero. In quest'ultimo caso si può agire come segue. Laviamo tutto con diluente (attenzione alle guarnizioni!) in modo da scrostare lo sporco (la pulizia del pezzo è vitale affinchè la nuova vernice aderisca in modo corretto) ed eliminare già la vernice più debole.

Passiamo spazzole e dischi fino a che tutte le tracce di vernice appesa, di croste e di altre imperfezioni siano del tutto assenti. Dove è presente ruggine si deve forzatamente intervenire altrimenti ogni altro intervento risulterà vano.
Quindi comunque, almeno nelle zone arrugginite, occorre sempre intervenire con sabbiatura localizzata oppure discatura. Bisogna carteggiare con carte non troppo sottili la zona fino a sentire una certa scorrevolezza sotto le dita e finchè non siano più avvertibili al tatto imperfezioni e scalini.
Lavaggio con diluente
Rilaviamo il tutto con diluente, passiamo una pezza pulita e asciutta e iniziamo a verniciare. A tal proposito è possibile tranquillamente adoperare un ciclo di verniciatura monocomponente.
Ma è importante sottolineare che se si è eliminata la ruggine e si è provveduto a limare gli scalini e a togliere tutta la vernice meno tenace si può, procedere anche con un colore bicomponente.
Primer e basta?
Concludiamo con una considerazione “amatoriale” sul primer: si tratta di un prodotto che già di per sé possiede grandi doti anticorrosive e dunque anche gli stessi carrozzieri non vedono la necessità di utilizzare primer e antiruggine in uno stesso ciclo di verniciatura: o l'uno o l'altro.
Inoltre occorre sempre la massima attenzione a prendere prodotti della stessa famiglia: non usare nitro con bicomponente e viceversa.

Altri esperti consigliano di utilizzare un fosfatante (e non convertiruggine) prima del primer subito dopo aver portato a nudo il pezzo da trattare.
Il risultato sembra essere ottimo. Infatti i fosfati hanno un notevolissimo e riconosciuto potere anticorrosivo e possono rappresentare un deterrente contro il rifiorire della ruggine.
Fotogallery: Verniciare trattore