La Volentieri-Pellenc 8050 rappresenta uno step evolutivo di non poco conto rispetto alla vendemmia meccanizzata. Le vendemmiatrici meccaniche, in generale, stanno diventando rapidamente le protagoniste principali della raccolta dell’uva. I fattori che negli ultimi anni stanno spingendo sempre più agricoltori a preferire questa tipologia di raccolta rispetto a quella manuale sono sostanzialmente due: la difficoltà nel reperire la manodopera specializzata e una corposa riduzione dei costi e dei tempi di vendemmia.
Tra i filari piacentini la meccanizzazione avanza
Per toccare dal vivo, capire come funziona e quali sono i limiti della raccolta meccanizzata abbiamo visitato Seminò di Ziano Piacentino, dove è ubicata la Società Agricola Molinelli Vini. Si tratta di un’azienda con circa 35 ha di vigneto; le varietà principali coltivate sono Ortrugo e Malvasia per quanto riguarda le uve bianche e barbera, bonarda e merlot per quanto riguarda le uve rosse.
Tutta l’uva che viene prodotta è vinificata nella cantina di proprietà, imbottigliamento ed etichettamento compresi, per mantenere una filiera a chilometro zero. Abbiamo potuto intervistare Marco Maini, l’operatore che si occupa della vendemmia meccanica presso questa azienda, che ci ha illustrato quali sono i principali vantaggi di questa metodologia di raccolta.
“Nel corso degli ultimi anni facciamo sempre più fatica a reperire manodopera specializzata, questo è stato sicuramente uno dei motivi che ci ha spinto ad investire su una vendemmiatrice meccanica. Quest’ultima, inoltre, è in grado di raccogliere un volume d’uva circa dieci volte superiore rispetto a quanto farebbe una squadra di dieci operai nello stesso lasso di tempo. Le macchine di ultima generazione poi, se utilizzate su un vigneto idoneo a tale tipologia di raccolta, permettono di ricevere uve sane, paragonabili a quelle ottenute da una vendemmia manuale, dato che noi iniziamo a raccogliere la mattina presto ed interrompiamo le operazioni verso le 10:30/11, in modo tale da portare in cantina un’uva che non è ad elevate temperature.” Ci spiega Marco. “Inoltre, diminuendo notevolmente i tempi di raccolta aumenta la finestra temporale di intervento, che garantisce un margine di tempo maggiore per poter intervenire al momento giusto su ogni varietà.”
I costi si dimezzano... ma non sempre
Dobbiamo anche tenere in considerazione che, una volta ammortizzato il costo iniziale di acquisto della vendemmiatrice, i costi di raccolta vengono diminuiti del 50%. Tuttavia, non sempre è possibile effettuare la vendemmia meccanica, i fattori limitanti sono le pendenze e la disposizione del vigneto.
Le vendemmiatrici trovano infatti le condizioni ottimali di lavoro in pianura e in vigneti a medio-bassa pendenza con i filari disposti a rittochino. Il vigneto inoltre, non deve assolutamente avere pali in cemento precompresso, aspetto fondamentale per poter effettuare la raccolta a macchina, poiché questi aumentano la rigidità del filare, diminuendo così l’intensità delle vibrazioni e rendendo la macchina meno efficiente.
I viticoltori che decidono di acquistare una vendemmiatrice infatti, provvedono a dotare i loro impianti con pali in ferro, più flessibili e resistenti del cemento, che sotto l’azione dei battitori tende a sgretolarsi, andando contaminare e compromettere la qualità del prodotto finale, oltre che arrecare gravi danni al sistema di battitura della macchina da raccolta e agli impianti di pigiatura presenti in cantina.
La scelta trainata
La vendemmiatrice scelta dalla Molinelli Vini è una Volentieri-Pellenc 8050, si tratta quindi di un modello trainato da 4,76 m che richiede una potenza di almeno 85 CV per essere utilizzata, dato che fa fermare l’ago della bilancia a circa 3.300 kg. I palpatori di centraggio, situati all’ingresso del tunnel di raccolta, rilevano la posizione della vite ed allineano automaticamente la macchina sul filare, centrando anche la posizione del sistema di scuotimento.
La Volentieri-Pellenc 8050 al suo interno è dotata di una serie di battitori che vanno a scuotere le piante del filare. Il dispositivo di scuotimento è composto da un sistema a doppio eccentrico azionato da un motore idraulico che muove i due alberi. Questi ultimi trasmettono il loro movimento ai bracci raccoglitori mediante i relativi supporti.
Gli alberi sono montati nella parte alta su cuscinetti autoallineanti, mentre in basso su un sistema elastico senza ingrassatori. Gli acini cadono all’interno di due nastri trasportatori che portano l’uva direttamente nelle due vasche di raccolta. Una grande innovazione della 8050 sta nel fatto che i nastri trasportatori sono dotati di vaschette, quindi l’uva depositandosi all’interno di esse, non passa davanti alla ventola di aspirazione degli scarti, in questo modo viene ridotta notevolmente la fuoriuscita del mosto.
Controlli in cabina trattore
A livello idraulico la macchina viene gestita da una pulsantiera di comando ed un joystick in cabina, dove è possibile settare tutti i valori di battitura della macchina, importante quando si deve passare da una varietà di uva ad un’altra. Inoltre è possibile modificare la velocità dei nastri trasportatori e delle ventole di aspirazione del prodotto di scarto.
“La Volentieri-Pellenc 8050 inoltre è dotata di una trazione propria, che ci viene in aiuto nelle zone a maggiore pendenza, sia in salita che in discesa. La macchina infatti manda trazione alle ruote durante le salite, mentre invece frena durante le discese, evitando di far gravare il peso della macchina completamente sul trattore. Il sistema di sterzo, è dotato di due pistoni che consentono di aprire o chiudere il timone di sterzo, in modo tale da diminuire notevolmente gli spazi di manovra. Grazie a questo sistema posso effettuare inversioni saltando un solo filare alla volta, rimanendo nella parte inerbita del vigneto, operazione che torna utile soprattutto in condizioni di terreno umido o bagnato.”
Parola all’utilizzatore (Marco Maini)
“Negli ultimi anni sempre più aziende si stanno convertendo alla raccolta meccanizzata. Dopo aver fatto un’attenta analisi costi-benefici anche noi ci siamo resi conto che i vantaggi che derivano da questa metodologia di raccolta sono tangibili. Non solo per la riduzione del 50% dei costi, ma anche per quanto riguarda le tempistiche. Purtroppo con le condizioni metereologiche imprevedibili degli ultimi anni è sempre più difficile riuscire a raccogliere l’uva al momento giusto. Grazie alla vendemmiatrice meccanica, abbiamo ridotto notevolmente le tempistiche, avendo così a disposizione più tempo per scegliere il momento migliore in cui raccogliere.”