La questione Glifosato tiene sempre banco e attenziona addetti ai lavori e non, soprattutto ora quando l'EFSA anticipa l'esito dello studio: “nessuna criticità”.
L'Autorità Europea per la sicurezza alimentare ha annunciato infatti che:
Non sono state individuate criticità in relazione al rischio per la salute degli esseri umani e degli animali o per l’ambiente.
Si attende il rinnovo entro il 15 dicembre
Non sono state individuate criticità in relazione al rischio per la salute degli esseri umani e degli animali o per l'ambiente.
È quanto dichiarato lo scorso 6 luglio dall'EFSA (Autorità Europea per la sicurezza alimentare) alla Commissione europea e agli Stati membri in merito allo studio sull'impatto su salute e ambiente del glifosate, erbicida per il quale si attende il rinnovo dell'autorizzazione entro il prossimo 15 dicembre.
Lo studio dell'Echa e la puntualizzazione dell'Autorità di Parma
Nella propria nota, l'EFSA fa riferimento anche al precedente studio dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), che nel 2022 ha effettuato una valutazione dei pericoli del glifosate e ha concluso che non sussistevano criteri scientifici per classificarlo come sostanza cancerogena, mutagena o tossica per la riproduzione.
L'Autorità di Parma, dal canto suo, ha puntualizzato sull'espressione "preoccupazione critica", da intendersi tale quando essa riguardi tutti gli usi proposti della sostanza attiva nel loro insieme; in queste occasioni ne viene impedita l'approvazione (se è una molecola nuova) o il rinnovo, come nel caso di gliphosate.
Ci sono però alcune lacune nei dati individuate dall'EFSA che non avrebbero permesso di risolvere questioni rimaste in sospeso (impurità presente in glifosate, rischi per le piante acquatiche e non solo). Sulla biodiversità, l'EFSA ha ricordato che i rischi associati agli usi rappresentativi siano complessi e che dipendano da molteplici fattori.
Sugli aspetti ecotossicologici, invece, i dati disponibili hanno permesso di assumere un approccio conservativo alla valutazione del rischio; sarebbero stati identificati rischi a lungo termine definiti elevati per i mammiferi in ben 12 dei 23 usi proposti del glifosato.
Conclusioni e date della pubblicazione
Come anticipato, le conclusioni dell'EFSA sono state condivise con la Commissione europea e gli Stati membri, alle quali spetterà la decisione in merito all'opportunità di mantenere il glifosate nell'elenco Ue delle sostanze attive approvate.
Un eventuale rinnovo senza alcuna modifica, sembra poco probabile. Mentre una via più gettonata potrebbe essere quella che preveda il rinnovo con la perdita di diversi usi.
Tuttavia non è da escludere la possibilità che ci possa essere invece una revoca definitiva. Le conclusioni sono attese entro la fine di luglio, mentre la documentazione (di migliaia di pagine) sarà depositata entro ottobre 2023.