Con il TIM (Tractor Implement Management), che gira su base ISOBUS, è l'attrezzatura che dice al trattore cosa fare per ottimizzare il lavoro. Ma come funziona?
Se fino a poco tempo fa, nella maggior parte delle soluzioni ISOBUS, era il trattore controllare la macchina, dal 2021 tutto è cambiato proprio grazie all’introduzione del TIM, un nuovo protocollo di comunicazione trattore-attrezzatura la cui grandissima innovazione è quella di essere bidirezionale.
Con il TIM, in altre parole, è l’attrezzatura a svolgere un ruolo di primo piano; utilizzando lo standard ISOBUS come base per questa comunicazione.
L’attrezzo diventa così abile a controllare determinate funzioni del trattore e svolgere attivamente il processo di lavoro senza l’intervento del conducente. Sia il trattore che l’attrezzo si affidano l’uno all’altro, in modo che l’agricoltore possa lavorare in maniera più efficiente.
TIM (Tractor Implement Management): come funziona e quali trattori lo montano
In principio fu l'ISOBUS "semplice"
L'ISOBUS - definito dallo standard ISO 11783 - attraverso un collegamento plug&play connette un implement (di qualsiasi brand) al trattore tramite un connettore posteriore o anteriore, permettendo di usare un unico monitor in cabina.
Prima dell'arrivo di questa tecnologia, ogni attrezzo richiedeva un monitor dedicato con immaginabili conseguenze sulla visibilità e sulla facilità d'uso.
Con il TIM c’è quindi la possibilità di trasferire l'informazione oltre che dalla trattrice all'attrezzatura anche nella direzione opposta, dall'attrezzatura alla trattrice.
Il funzionamento su due centraline
Ma come funziona la tecnologia TIM? Ci sono due centraline operative, la Tractor ECU (TECU) lato trattore e la Implement ECU lato attrezzo, comunicano tra loro scambiandosi sequenze di byte utili alla visualizzazione e gestione dei parametri di lavoro sul terminale in cabina.
La TECU consente l'invio di informazioni sulla trattrice (velocità, direzione di avanzamento, Pto, sollevatore, ecc.) verso l'attrezzatura, e al contempo abilita il trasferimento di dati in senso contrario permettendo all'attrezzo di controllare alcune funzioni del trattore.
TIM consente all'attrezzo di riconoscere correttamente il trattore e gestirne le funzioni. Così l’attrezzo può controllare in base alle proprie esigenze, la velocità di avanzamento della trattrice, lo sterzo, la Pto posteriore, i distributori, il sollevatore posteriore.
TIM (Tractor Implement Management): come funziona e quali trattori lo montano
In pratica se l'attrezzatura richiede l'arresto durante il lavoro (in caso si funzionamento irregolare o in una rotopressa per lo scarico della balle, è necessario abbinarla a un trattore con trasmissione a variazione continua in grado di fermarsi senza l'intervento del conducente.
Cosa ci si guadagna col TIM
TIM assicura maggiori precisione, qualità d'intervento e produttività, oltre a minore affaticamento operativo e a ridotti tempi di lavoro e consumi.
Prendiamo il caso di un'attrezzatura il cui lavoro su svolge su più fasi operative caratterizzate da start&stop, tipo una rotopressa; in questo caso TIM gestisce in autonomia le varie fasi di pressatura, dalla raccolta dell'andana alla chiusura del portellone posteriore: l'operatore deve solo far ripartire il trattore ogni volta che si conclude lo scarico di una balla.
I marchi di trattori che adericono a TIM.
L'elenco di brand di trattori compatibili con il sistema TIM è in aumento e comprende i principali brand costruttori, tra cui tutte le serie gommate Fendt dalla 200 Vario alla 1000 Vario dalla Gen 3 in poi, i nuovi modelli a passo lungo New Holland T7 LWB AutoCommand con PLM Intelligence, così come i Case IH Puma CVXDrive AFS Connect LWB e gli Steyr Absolut CVT S-Fleet.
Ci sono poi i Kubota di media potenza M7003, i trattori Claas Arion 500-600 con trasmissioni CMatic ed Hexashift, gli Axion 800-900 e gli Xerion 4200-5000, i Deutz-Fahr tra cui le Serie 6 TTV, 6.4, 7 TTV, 8, 9 e 6. Infine, i John Deere 6M e i 6R con Commandcenter.