John Deere presenta i nuovi 6M e le altre novità tra mietitrebbie, sprayer e tecnologie digitali per agevolare le operazioni in campo in occasione del Summer Field Camp 2024 è l’evento che ha permesso alla stampa specializzata di toccare con mano e vedere in azione tutte le principali novità per l’Europa annunciate da John Deere tra la fine del 2023 e la primavera scorsa.
Occhi puntati soprattutto sui nuovi trattori serie 6M, rinnovati a fondo e con dotazioni e tecnologie degne della classe superiore, ma anche delle mietitrebbie S7, T5 e T6 e gli sprayer portati e semoventi e le più recenti evoluzioni delle tecnologie digitali per la guida assistita in campo.
I nuovi 6M all’opera
Come annunciato nel release di fine giugno, la gamma 6M è stata implementata e potenziata sia nelle prestazioni sia nell’offerta, che prevede ben 17 combinazioni tra le misure del telaio, passate da quattro a cinque e le motorizzazioni che vanno dalla “base” 95 fino al poderoso top di gamma 250.per una miglior copertura delle esigenze degli utenti.
Rafforzate, in particolare, la fascia alta, con ben quattro nuove versioni ad alta potenza (da 220 a 250), e quella intermedia, cioè quella zona del listino in cui si incrociano i modelli a quattro cilindri e quelli a sei: prima ben separate, oggi queste due gamme hanno un doppio anello di congiunzione nel modello 150, top dell’offerta a quattro cilindri e telaio corto, e nel 145 a sei cilindri pensato per chi necessita di un mezzo con caratteristiche strutturali superiori ma una potenza ridotta.
John Deere Field Summer 2024: novità trattori, mietitrebbie e sprayer
Complessivamente, si parte infatti con i quattro cilindri da 4,5 litri a passo corto (2.400 mm) 95, 105, 115 e 125 con motori da 105-116-126 e 138 CV nominali che grazie all’IPM possono essere incrementate a 120-130-140 e 150 CV nelle fasi di trasporto o lavoro con PTO. Si passa poi alle tre versioni 130-140 e 150 con telaio ”small” da 2.580 mm e motori da 143-154-165 CV (156-166-177 con IPM).
L’offerta a sei cilindri da 6,8 litri si incastra qui, con i modelli 145-155-165 e 175 allestiti sul telaio medio da 2.765 mm e con potenze di 160-171-182-204 CV nominali (171-182-192-213 con IPM), seguiti dai “large” 180-200, a cui si sono aggiunti i 220 e 240, con telai oda 2.800 mm e spinti dai motori da 198-220-242-264 CV (con IPM 208-229-249-270). Tutte nuove le varianti top 230 e 250 con telaio Extra Large da 2.900 mm: la potenza nominale è di 253 e 275 CV, quella con IPM di 260 e 281.
Sin dalle versioni base sono disponibili diverse trasmissioni, dalle PowrQuad, CommandQuad e AutoQuad per arrivare all’opzione “stepless”, la AutoPowr a variazione continua che assicura una marcia fluida senza passaggi di marcia. Inoltre, sull’intera gamma è disponibile l’opzione dei 50 km/h per i trasferimenti su strada. Ampliata anche l’offerta di pneumatici in opzione
L’idraulica prevede una pompa base da 114 l/min e vari implementi che sulle versioni a sei cilindri arriva a 156 e persino 195 l/min., fino a quattro distributori idraulici a doppio effetto posteriori più due frontali. I sollevatori hanno una capacità che varia dai 5.700 ai 9.900 kg. Novità , i caricatori frontali, dotati ora ance di una pratica cassettina sul lato sinistro con chiusura antisporco.
In cabina, oltre al design rinnovato per migliorare la visibilità, si segnalano il nuovo display sul montante destro. I display 5G e 5G Plus consentono un piano controllo di attrezzature cablate con sistema Isobus e l’utilizzo delle soluzioni di guida assistita per l’agricoltura di precisione JD Precision Farming.
Le nuove mietitrebbie
John Deere ha recentemente rimodellato la gamma delle sue macchine da raccolta iniziando dal naming. Scomparsa la dicitura “series”, la gamma si articola infatti sulle famiglia T5 e T6, S7 e X9, in cui la pima lettera indica la tecnologia del separatore (tamburo, rotore singolo e rotore doppio per la “X”), seguita da una prima cifra indica al famiglia.
C’è poi un ulteriore codice numerico, in cui la prima cifra, singola o doppia, indica livello di prestazioni basato sulla capacitò massima della macchina espressa al momento con valori da 1 a 11.
A questo seguono altre due cifre, per ora un doppio zero, che serviranno a distinguere le successive evoluzioni di questi modelli.
Sul piano tecnico, le novità principali riguardano l’architettura elettronica, che consente nuove soluzioni di comunicazione via ethernet ed è predisposta per accogliere i futuri implementi tecnologici.
Tra le novità comuni ai modelli T5, T6 e S7 e condivise anche con l’ammiraglia X9, vanno citate le nuove cabine con illuminazione 100% Led e luminosità migliorata del 25%, i display per montanti angolari, la compatibilità Apple Car Play/Android Auto, la chiusura a gestione elettronica della porta di accesso e un migliorato sistema di condizionamento e riscaldamento con flusso specifico per gambe e piedi. Il comfort è stato incrementato aumentando le zone di stivaggio per gli oggetti e i portabicchieri, mentre per i sedili c’è l’opzione del massaggio.
Ribattezzate anche le teste di raccolta, che passando a una denominazione a doppia lettera e due sole cifre: quindi, 622R, 730X e 625F diventano ora RA22, XA30 e FA25.
Le nuova T5 e T6
Le mietitrebbie T5 e T6 offrono una gamma raddoppiata rispetto alle precedenti T5 e T6 Series: la nuova T5 a cinque scuotipaglia è articolata nelle varianti T5 400, con motore 6,8 litri da 305 CV, e nelle T5 500-600-700 dotate del motore da 9 litri con potenza di 348, 387 e 421 CV.
Queste ultime sono anche il cuore della gamma della T6, che è la versione con carrozzeria allargata e sei scuotipaglia, alla quale è riservata però un’ulteriore versione di punta, la T6 800, con motore da 466 CV.
John Deere Field Summer 2024: novità trattori, mietitrebbie e sprayer
Tra le novità di questi modelli sono nuovi serbatoi opzionali per il grano ad alta capacità, che arrivano a 11.500 litri per T5 e a 13.500 per T6, ossia tra il 15% e il 23% maggiori, e le nuove teste di taglio FC o XFC, le prime con 52 o 68 coltelli le seconde con 100-124 coltelli.
Le lame hanno lo stesso design di quelle per i modelli S7 e X9, mentre il sistema di gestione dei residui dispone di controlame regolabili da remoto, innesto della barra laterale senza bisogno di utensili e funzione autoSwap.
Il sistema di trasferimento del grano ha ora una coclea maggiorata e un beccuccio a due posizione (campo e scarico), e una rotella di scorrimento controllata. Anche la gestione del movimento è stata implementata: crivello, setaccio e ventola hanno la regolazione automatica della velocità per la guida in pendenza.
La nuova S7
La S7 con separatore a rotore singolo è il modello forse più interessante per le esigenze dei coltivatori europei: condivide con la X9 diverse tecnologie avanzate come il sistema di gestione dei residui con Azionamento meccanico e sfiato/scarico aria secondario, Premium Powercast (PPC) e coltelli Xcel Chopper.
La sua gamma si articola sui modelli S7 700-800-850-900, il primo con motore 9X da 9,0 litri, le altre con l’unità da 14 litri, e potenze di 467, 647, 679 e 625 CV. I propulsori sono stati ottimizzati per le esigenze specifiche di queste macchine, migliorando l’efficienza di ben il 15% grazie a interventi sulle ventole con viscofrizione, sul turbocompressore e su vari altri componenti.
John Deere Field Summer 2024: novità trattori, mietitrebbie e sprayer
Anche qui troviamo le stesse migliorie al sistema di scarico del grano delle T5 e T6, con in più una capacitò di scarico incrementata fino a 150 litri al secondo sull’allestimento Hillmaster. Migliorato anche il sistema di livellamento per terreni in pendenza: la capacitò di compensazione laterale va da un minimo di 7° in configurazione base a 14° o 18° con i kit specifici, fino a raggiungere i 22° sulla versione Hillmaster.
Ampio spazio ai sistemi di gestione automatica del movimento, che possono ora basarsi, grazie ai nuovi sistemi seriali, su una logica predittiva che incrocia i dati delle telecamere e dei sensori di bordo con i dati satellitari processati e trasmessi tramite il John Deere Operations Center.
Sprayer, l’esordio della 300M
In occasione del Sumer Field Camp 2024, John Deere ha mostrato anche le nuove irroratrici, in particolare la serie 300M che arriva dalla brandizzazione dei modelli dell’italiana Mazzotti, (definitivamente acquisita da JD), e resa disponibile appunto anche in Italia con la nuova livrea “total green”. I modelli sono due, il 332M con capacità di 3.200 litri, barra da 28 metri e motore quattro cilindri da 175 CV, e il 340M dotato di serbatoio da 4.000 litri, barra da 32 metri e motore sei cilindri da 224 CV.
Può essere fornito con due tipi di barra, di cui una dotata di manica per l’aria. Di serie include le tecnologie per l’agricoltura di precisione, tra cu il ricevitore Starfire 7500, il display 5G Plus e la connessione JDLink. In funzione di questo le barre possono essere equipaggiate con sistemi di regolazione individuale degli ugelli INC per una distribuzione più precisa e accurata dei prodotti, in particolare fertilizzanti e fitofarmaci.
Essential Package, agricoltura di precisione per tutti
Sulle ultime generazioni di trattori, mietitrebbie, irroratrice in generale su tutte le macchine da campo, la tecnologia digitale per l’agricoltura di precisione è ormai un elemento imprescindibile.
Tuttavia, come altri costruttori, John Deere sta la vorando per mettere i benefici di questa tecnologia a disposizione di quanti più clienti possibili. Per questo, ha creato un interessante kit retrofit che consente anche ai modelli più datati di interagire con le soluzioni di Precision Farming tramite una versione installabile postvendita dei principali compenti dei sistemi oggi presenti sui modelli di ultima generazione.
Si chiama “Precision Ag Essential Package", e offre una soluzione di hardware a costo contenuto tramite la quale si può poi accedere ai servizi offerti dall’Operations center di John Deere tramite due distinti abbonamenti
Il pacchetto contiene i quattro componenti essenziali: display universale G5Plus con touchscreen da 32,5 cm e compatibilità completa AEF ISOBUS, ricevitore universale StarFire 7500, correttore di segnale SF1 per una localizzazione più precisa, M-Modem con servizio di connettività JDLink.
Questo complesso consente funzionalità che si possono sfruttare secondo due distinti paini a pagamento: il primo si chiama Guidance License, ha un costo di 1.490 euro l’anno) e comprende offre la piena compatibilità AEF ISOBUS con funzionalità come AutoTrac Guidance e AutoTrac Row Sense
Lo step successivo è la Precision Ag License: al prezzo di 2.990 euro l’anno offre funzionalità aggiuntive come Section Control, segnale SF-RTK con approssimazione ridotta a +/-2,5 cm e programma AutoPath.