Agrivoltaico: rischio ondata di ricorsi sul decreto per le Aree Idonee.
Le Regioni hanno meno di 30 giorni per fissare i criteri: se ci sarà un’interpretazione restrittiva della norma, potrà essere impugnata perché incostituzionale.
È questo l’effetto che il decreto Aree Idonee - sommato ai paletti imposti dal decreto Agricoltura per il fotovoltaico a terra nei terreni ad uso agricolo - secondo gli esperti del settore e gli studi legali rischia di determinare, frenando lo sviluppo degli impianti rinnovabili. In realtà, al momento, l’incertezza normativa ha fermato tutto.
Di fronte a tanta incertezza, gli imprenditori e gli investitori preferiscono aspettare, almeno fino a novembre, quando si presume che molte Regioni avranno approvato la legge locale che definisce quali aree sono idonee e quali non lo sono per l'installazione degli impianti.
Agrivoltaio: rischio ondata di ricorsi sul decreto per le Aree Idonee
Il grande interrogativo che si pone ora nel settore è legato alla grande discrezionalità che il decreto Aree Idonee, pubblicato nel giugno scorso, lascia alle Regioni su come definire le aree dove gli impianti possono essere realizzati.
Il decreto in sintesi
Il decreto recepisce i limiti introdotti dal Dl Agricoltura alla possibilità di installare impianti fotovoltaici a terra e in più aggiunge la possibilità di introdurre un'area di rispetto di 7 chilometri da qualsiasi bene considerato in qualche modo tutelato.
Se questo vincolo venisse applicato, poiché l'Italia è piena di questi beni, il 96% dei 30 milioni di ettari di terreni esistenti in Italia sarebbe indisponibile.
Il timore è che gli enti locali cerchino di aggirare la salvaguardia che il Dl Agricoltura ha introdotto e che consente agli impianti fotovoltaici a terra che già hanno avviato le pratiche autorizzative di essere realizzati.
Avvalendosi delle ambiguità create dal combinato disposto tra Dl Agricoltura e decreto Aree Idonee, le Regioni potrebbero costringere anche chi ha già avviato l'iter autorizzativo a ripartire da zero.
Questo scenario si prefigurerebbe se gli enti locali adottassero un'interpretazione letterale e restrittiva del decreto Aree Idonee, tale da rendere il provvedimento incostituzionale e aprire a una cascata di ricorsi. Il settore, in realtà, è molto preoccupato da questo scenario.
Agrivoltaio: rischio ondata di ricorsi sul decreto per le Aree Idonee
L’atteggiamento, oggi, è quello di attendere qualche mese, presumibilmente entro novembre, quando cominceranno a essere approvate le leggi con le quali ogni regione definirà i criteri per le aree idonee e per capire se in Italia si può ancora investire (Fonte il Sole 24 Ore)
Cosa si intende per aree idonee
Le aree idonee sono le aree dove le procedure approvative sono accelerate e semplificate. Il punto è proprio questo: la capacità delle amministrazioni di trovare un bilanciamento tra tutela dell’ambiente e sviluppo delle rinnovabili (principio già consolidato nella giurisprudenza) e tra la tutela del legittimo affidamento dell’imprenditore, che ha pianificato investimenti con le leggi del 2021 oggi in parte stravolte, e la possibilità di discernere tra terreni effettivamente destinati alle colture e quelli abbandonati.