BKT: in molti si chiedono come sia una fabbrica gomme per trattore e come gli pneumatici per mezzi agricoli vengano realizzati, con che tecnologia e con quali sistemi produttivi.

Con OmniTrattore.it siamo stati a Buhj, in India e vi vogliamo raccontare cosa succede e cosa abbiamo visto in uno degli impianti produttivi più grandi al mondo per la produzione di gomme (e cingoli) dedicati al settore industrial per l'agromeccanica e il construction.

Abbiamo intrapreso questo viaggio fino a Bhuj che, ricordiamolo, è il capoluogo del distretto del Kutch, nello stato federato del Gujarat, per guardare da vicino il sito di costruzione di quelle gomme che, soprattutto nel settore agricolo, stanno registrando performance commerciali importanti in Ue e in Italia (attualmente rappresenta il terzo mercato in ordine di importanza nel Vecchio Continente).

Gomme trattori BKT: ecco cosa succede negli stabilimenti in India

Siamo andati a scoprire come questi pneumatici vengano prodotti anche perchè, rispetto alle coperture made-in-India, così come per quelle provenienti da altri paesi definibili "emergenti", sussistono ancora clichè legati alla provenienza dei materiali utilizzati, dei processi produttivi che ne inficerebbero la qualità, o ancora sulle condizioni della manodopera nelle fabbriche e infine sull'impatto ambientale di tali siti produttivi.

Il nostro viaggio a Buhj, anima di BKT

Bhuj. Parte da qui il nostro viaggio per capire quindi in che misura BKT sia proiettata verso il futuro di un prodotto che sia sempre più premium e a basso impatto ambientale.

O meglio, dovremmo dire che prosegue da qui, perché il sito di Bhuj è stato inaugurato nel 2015, sostenuto da una solidità economica e infrastrutturale unica nel comparto mondiale degli pneumatici Off-Highway.

Gomme trattori BKT: ecco cosa succede negli stabilimenti in India

Si tratta di un piano di crescita ben disegnato e molto importante, che proprio grazie al rafforzamento del plesso di Bhuj, punta a una produzione annua di 600.000 tonnellate metriche (MT) di pneumatici e che prevede il raggiungimento in tre anni di 2 miliardi di dollari di fatturato.

Bhuj 2012-2023: +262,60% di ettari

La crescita di Bhuj è stata impressionante e non è ancora finita. Quando il primo pneumatico è uscito dalla linea di produzione di Bhuj nel 2012, lo stabilimento si trovava su un’area di 123 ettari.

Gomme trattori BKT: ecco cosa succede negli stabilimenti in India

Si trattava allora di un investimento da 500 milioni di dollari. Prima di iniziare i lavori, il paesaggio desertico era completamente arido, non c’erano né acqua né elettricità.

Ma dopo la posa di molti chilometri di tubi d’acqua potabile e di linee elettriche, il sito è cresciuto in modo esponenziale: 126 ettari nel 2016, 131 nel 2019, 137 nel 2021, 258 nel 2022. Entro la fine del 2023 la previsione è di raggiungere una superficie totale di 323 ettari, di cui 283 già acquisiti.

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Più spazio per nuovi nuovi macchinari, per accogliere più aree di test, per aumentare i volumi e tutto ciò che ne consegue. Una proiezione di crescita che non si ferma e che, anzi, è la base per affrontare l’aumento della domanda. Solo per citare i trend più recenti, le attività di BKT sono aumentate infatti del 49% rispetto al periodo pre-pandemia, un picco notevole che testimonia quanto la multinazionale indiana sia sempre pronta per nuove opportunità e sfide.

E ancora concretamente, dai lontani 92 MT di produzione al giorno del 2015, Bhuj ha chiuso il 2022 436 MT al giorno.

Macchinari più efficienti e sicurezza

A Bhuj abbiamo visto macchinari di ultima generazione (c'è anche una intera linea di assemblaggio con macchinari dell'italiana Marangoni), con caratteristiche che consentono di lavorare più velocemente e con maggiore precisione, aumentando la quantità di produzione e la qualità del prodotto finito.

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Ciò, a detta di BKT, significa per esempio che viene ridotta la quantità di prodotto scartato, con una crescita della sostenibilità nel processo produttivo eun abbattimento dei costi di produzione; i processi sono inoltre sempre più affidabili, e, cosa molto importante per BKT, sono ridotti drasticamente i rischi sul lavoro e migliorato il comfort dei lavoratori.

Carbon Black: lo fanno in casa

Un’ulteriore scelta strategica di BKT per potenziare il sito di Bhuj è stata quella di investire in un proprio impianto di Carbon Black. L’impianto è entrato in funzione nel 2017, quando sono stati raggiunti i primi 65.000 MT/anno di Hard grade carbon black, il tipo di nerofumo utilizzato specificamente nel battistrada degli pneumatici.

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Nell’anno successivo, la produzione è aumentata da 65.000 a 110.000 MT e ha visto l’aggiunta di produzione di Soft grade carbon black, che viene utilizzato nella mescola della carcassa per migliorarne la resistenza e la durata, generando meno calore. Nel 2021, la produzione totale dei due tipi di nerofumo ha raggiunto 138.000 MT all’anno, mentre l’anno scorso è salita a 165.600 MT all’anno.

L’obiettivo per il 2023 è di 198.600 MT, oltre a questo, il dipartimento di Ricerca e Sviluppo prevede di aggiungere un terzo tipo di nerofumo, lo Specialty carbon black. Si tratta di un tipo di nerofumo con proprietà uniche rispetto a quello utilizzato nelle mescole di gomma, come l’elevata resistenza alla colorazione, l’elevata purezza, il basso livello di ceneri e il bassissimo livello di IPA, che lo rendono adatto all’uso in applicazioni specifiche come vernici, plastica e inchiostri.

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L'impatto sul sociale di BKT

Al netto di inutili esagerazioni: l'impatto di BKT su Bhuj è stato manna dal cielo per tutta la comunità locale e ora l’ampliamento dell’impianto, parallelamente all'aumento della capacità produttiva e della logistica delle operazioni, ha permesso di introdurre nuova forza lavoro specializzata, oltre a fornire una maggiore flessibilità nei flussi di produzione e stoccaggio. Questo significa una comunità di persone che in alternativa avrebbe vissuto in un'area desertica depressa a rischio di sopravvivenza.

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Parlando di lavoro, la costruzione di nuove strutture ha segnato un miglioramento anche delle condizioni di sicurezza dei dipendenti, un aspetto a cui BKT tiene molto; la comunità che opera all’interno del sito di Bhuj oggi è infatti davvero grande, a fine dicembre 2022 il numero delle persone che vi lavorano è di 4.776.

Al benessere della sua comunità BKT dedica ogni anno molti investimenti, attraverso, per esempio, l’ampliamento degli spazi che ospitano le famiglie dei lavoratori dipendenti (ora vi risiedono quasi 1.000 persone), nella cura della loro salute, nell’istruzione dei bambini. Una vera “fabbrica sociale” a tutto tondo, insomma, che resta un modello virtuoso tra i primi al mondo nel comparto manifatturiero.

Risorse senza sprechi

Un impianto di pneumatici è energivoro e ad alto impatto ambientale. Proponendosi in un mercato come quello europeo BKT non ha potuto fare a meno di crescere senza ignorare la questione ambientale si definiscono tali.

A Bhuj già nel 2013 era stata creata infatti la centrale elettrica interna per avere una fonte di elettricità affidabile e controllata. Oggi, sia i pannelli solari che l’impianto di cogenerazione, permettono di autoprodurre energia; nel 2022 è stata ampliata la centrale di cogenerazione, da 20 MW a 40 MW e ancora sono in corso progetti per ampliare la potenza delle risorse rinnovabili autoprodotte.

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Anche l’acqua è al centro del cammino virtuoso di BKT verso la Sostenibilità. Dal 2019 è stato adottato il principio “Zero Liquid Discharge” (ZLD), che significa che alcun rifiuto liquido viene rilasciato all’esterno dello stabilimento. Tutta l’acqua utilizzata nello stabilimento viene trattata, purificata e riutilizzata. L’obiettivo del principio ZLD è conservare le risorse idriche, ridurre l’impatto ambientale dello scarico delle acque reflue migliorando l’efficienza complessiva e la sostenibilità dell’impianto.

La produzione del Carbon Black più sostenibile

BKT ha anche introdotto un nuovo approccio alla produzione di carbon black, rendendo l’intero processo più sostenibile.

Primo fra tutti il trasporto dello stesso carbon black: BKT ha sostituito le grandi bulk bag con dei silos mobili. Ciò significa che l’impianto di produzione di pneumatici ora riceve il carbon black tramite dei silos mobili trasportati pneumaticamente allo stoccaggio. Questo consente innanzitutto a BKT di risparmiare sugli imballaggi, e si tratta di circa 100.000 bulk bag in meno nei prossimi anni.

E non solo, l’intero sistema di trasporto è progettato per ridurre l’uso e il consumo di energia e per garantire la qualità elevata. Per ogni trasferimento di materiale vengono infatti controllati il peso e l’energia utilizzata.

E l’obiettivo per il futuro è davvero sfidante, ovvero ridurre il consumo energetico fino al 70%. Ciò si tradurrebbe in un risparmio di oltre due milioni di chilogrammi di emissioni di CO2 all’anno, paragonabili a 5.000 appartamenti di 100 metri quadrati ciascuno.

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Inoltre il gas utilizzato per produrre il carbon black ora confluisce in un impianto di cogenerazione in grado di riutilizzare 75.000 metri cubi di gas all’anno. E ciò si traduce in un risparmio di 215.000 tonnellate di carbone all’anno.

La divisione di R&D

La divisione Ricerca&Sviluppo di BKT è stata la culla che ha fatto crescere il sito di Bhuj così come lo si vede oggi e che ne ha guidato l’innovazione e la crescita, allargando costantemente i confini ed affrontando di volta in volta nuove sfide. Istituito nel 2017, questo hub sviluppa sia prodotti che processi, per garantire all’azienda di poter mantenere il presidio internazionale.

Gomme trattori BKT: ecco cosa succede negli stabilimenti in India

Guidato da un team specializzato di ricercatori e analisti, rimane uno dei centri di ricerca tra i più importanti ed aggiornati al mondo, nel comparto degli pneumatici.

Cercare la soluzione giusta significa anche testarla. Per questo, sempre nel 2017 infine, è stato inaugurato un apposito Test Track.

Con 6 piste diverse, questo circuito include le piste per i test di prestazione degli pneumatici in condizioni di asciutto e bagnato, una pista in asfalto e una pista in cemento inclinata.

Gomme trattori BKT: ecco cosa succede negli stabilimenti in India

Grazie a un’ampia varietà di prove, qui è possibile misurare molte caratteristiche importanti come trazione, maneggevolezza, comfort, compattazione del suolo e molto altro ancora, grazie a dispositivi e strumenti di alta precisione.

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