Gli atomizzatori e impolveratori a basso volume Cima nascono dall’Oltrepò Pavese nel 1974. Agli inizi degli anni '80 Cima ha mosso i primi passi nel mercato extra-europeo, inizialmente esportando nella Repubblica Sudafricana, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda.
Il mercato estero ha permesso di ampliare le conoscenze su condizioni e colture più diverse tanto che nel 2000 l'azienda ha effettuato importanti investimenti per la costruzione della nuova sede: ogni particolare meccanico è prodotto all'interno dello stabilimento a garanzia della totale filiera del Made in Italy. L'azienda è stata presente con le ultime novità in occasione di Eima 2022 e Enovitis in Campo.
Nell'ultimo decennio, grazie all’affidabilità e alla funzionalità delle macchine, le esportazioni rappresentano l'85 % del fatturato.
Al lavoro dal 2016
Presso l’Azienda Agricola Neri, località Bardano in provincia di Orvieto, Cima nel 2016 ha messo in campo due atomizzatori per trattamenti su impianti con chioma folta.
Questa azienda ha già acquistato in passato due atomizzatori portati marchiati Cima per l’utilizzo in vigneto. I titolari dell’azienda impiegano da molti anni in uliveto due delle tre tipologie di atomizzatori a basso volume prodotti da Cima, uno portato e uno trainato, ma entrambi con lo stesso principio di funzionamento.
Tutti gli atomizzatori prodotti da Cima rispettano le vigenti normative CEE, sono dotati infatti di tutti i sistemi di sicurezza necessari, tra i quali, il disinnesto del ventilatore centrifugo ad alta pressione, ruota libera di sicurezza per arresto improvviso, regolatore di pressione manuale (a comando elettrico dalla cabina come optional), lavamani e anche il lavaimpianto, non da tutti i costruttori installato di serie, in quanto obbligatorio solo su macchine con serbatoi da oltre 400 l.
Il più piccolo New Plus
Il più piccolo della famiglia, New Plus, con un serbatoio da 300 a 600 l, è disponibile con tre ventole in base alla potenza richiesta, da 450-500-550 mm in grado di erogare aria da 4.000 a 15.500 m3/h. Ogni macchina è dotata di un sistema antigoccia antigravitazionale montato su ciascun rubinetto.
La regolazione dell’inclinazione delle testate è idraulica e comandata dall’apposito terminale in cabina. Ogni diffusore ha una valvola di chiusura dedicata, in modo tale da scegliere singolarmente quale testata utilizzare e quale spegnere. Due elettrovalvole gestiscono l’apertura e la chiusura completa delle due testate.
Questi atomizzatori sono equipaggiati con una pompa centrifuga di produzione Cima senza membrane e valvole, costruita in materiale anticorrosivo ed esente da manutenzione. La miscelazione è doppia, sia idraulica che pneumatica (attraverso l’aria che esce da un tubo posto sul fondo del serbatoio).
Tutti i telai degli atomizzatori Cima sono tagliati a laser e verniciati a polvere elettrostaticamente e nei modelli portati sono predisposti per avere una coppia di ruote, mentre per i modelli trainati i mozzi delle ruote permettono di variare la carreggiata e l’altezza da terra. Il timone è regolabile in altezza e lunghezza.
Il portato Blitz
Il big di casa Cima è il portato denominato Blitz, con serbatoi da 1.000-1.500-2.000 l. Per il Blitz valgono le stesse caratteristiche del New Plus, ma differisce solo per la presenza del lavaimpianto di serie posto sopra all’assale, in modo tale da garantire maggiore stabilità e bilanciamento dei pesi.
Il concetto di costruzione, combinato alla ridotta manutenzione e alla facilità di utilizzo, rende queste macchine efficienti e funzionali. Il riempimento della cisterna avviene tramite una bocca principale sempre adibita all’ingresso dell’acqua e un bocchettone secondario più piccolo per inserire le polveri da miscelare all’acqua.
Il supporto della ventola è a bagno d’olio, in modo da ridurne a zero la manutenzione. La cinghia di trasmissione che aziona la ventola, dotata di tenditore automatico, è mossa da una puleggia che riceve il moto dal cardano ed è garantita per 5.000 h di utilizzo.
Con questa macchina è possibile lavorare su impianti con un sesto di 7,5x7,5 m, andando a trattare da ambo i lati con un’ottima copertura, utilizzando la ventola da 550 mm e una trattrice da 90 Cv. La ventola radiale in acciaio chiusa è in grado di erogare da 12.500 m3/h (velocità aria 150 m/s a 3.500 g/min) fino a 15.500 m3/h (velocità aria 180 m/s a 3.900 g/min).
Massima precisione di erogazione
Cima, inoltre, ha brevettato un sistema che permette di garantire la massima precisione rispetto alla quantità di acqua prescritta e rispettarla al momento della distribuzione. Il flusso di acqua ai diffusori è regolato da dei dischi rotanti forati calibrati, che sostituiscono le pastiglie, settati a seconda del valore tabellare ottenuto in seguito a calcoli, per erogazioni da 100 a 5.000 l/h.
Il valore che definisce nella tabella il foro da utilizzare è calcolato in base alla dose per ettaro moltiplicata per la quantità di ettari lavorati in un’ora (trovati facendo: larghezza filare per velocità fratto 10).
Ogni testata di distribuzione ha una propria tabella di riferimento, nella quale si ricerca il valore ottenuto che permette di individuare pressione e grandezza del foro su scala da 1 a 15, per una distribuzione che rispecchi la dose stabilita mantenendo una velocità costante.
Cantiere efficace
Le macchine, al lavoro su uliveto con sesto d’impianto 8x8 m, si comportano molto bene. Con il Blitz è stato possibile andare a trattare su ambo i lati senza il minimo problema, la distribuzione del prodotto è stata uniforme su tutta la chioma.
Sebbene si tratti di un attrezzo carrellato le manovre di fine campo non hanno dato alcun tipo di problema al trattorista, che è sempre riuscito a girare in una sola manovra anche in spazi ristretti.
Per quanto riguarda il New Plus, che ha lavorato nello stesso uliveto, siamo rimasti piacevolmente colpiti dal lavoro prodotto da questa macchina, inizialmente non ci aspettavamo che potesse lavorare anch’essa su ambo i lati come il Blitz, ma una volta all’opera ci siamo dovuti ricredere.
Il lavoro svolto da questa macchina era di poco inferiore rispetto alla trainata, ed i risultati che abbiamo ottenuto sono stati degni di nota, la copertura è risultata ottimale, unica differenza stava nella velocità di avanzamento, nella portata era leggermente inferiore, ma recuperava terreno in manovra a fine filare, in quanto più agile rispetto al Blitz.