A Vinitaly 2024, oltre al prodotto imbottigliato, il tema è quello dell'emergenza giacenze che fa inferocire gran parte degli agricoltori.

La viticoltura è spaccata sul tema chiave per il futuro del settore che è legato alla richiesta di estirpazione dei vigneti a cui si aggiunge la spinta dell'industria verso la produzione di vini senza alcol o a basso contenuto alcolico e la richiesta di estirpazione dei vigneti.

Due frontiere sulle quali gli industriali di Federvini e Unione italiana vini da un lato e gli agricoltori dall’altro la pensano in maniera diametralmente opposta. 

Stock invenduto di vino si 53,2 milioni di hl

I due temi sono tra loro connessi. Il punto dal quale partire è infatti l’elevato livello di giacenze in cantina.

Viticoltura: a Vinitaly 2024 emergenza giacenze

Secondo i dati dell’Ispettorato del ministero dell’Agricoltura e nonostante la vendemmia 2023 sia stata tra le più scarse degli ultimi 70 anni gli stock di vino invenduto al 31 marzo ammontano a 53,2 milioni di ettolitri.

Un quantitativo che benché sia in calo del 5% rispetto allo scorso anno risulta molto elevato. È come se l’Italia avesse una vendemmia in più da smaltire visto che la media della produzione italiana è attorno ai 45 milioni di ettolitri.

Si tratta di vino invenduto delle ultime vendemmie che desta più di una preoccupazione.

Lato industria: due le soluzioni

Quella più innovativa è la produzione di vino NoLo (ovvero “no” o “low” alcohol). Un trend in inaspettata crescita. Soprattutto all’estero ma anche in Italia dove ci sarebbe un milione di consumatori interessato a bevande dealcolate, per motivazioni salutistiche, per il minor apporto di calorie.

Ma i vini NoLo sono già una realtà negli Usa dove anche per effetto di motivazioni etniche (gli ispanici prediligono birra e alcolici al vino) e religiose questo segmento già conta un giro d’affari di un miliardo di dollari.

Ma la produzione di vini NoLo è ancora molto complessa.

Ad esempio, nonostante Bruxelles abbia già autorizzato la produzione di queste bevande nel 2021 in Italia la legge vieta di chiamare vino un prodotto della fermentazione dell’uva con meno di 8 gradi alcol.

Viticoltura: a Vinitaly 2024 emergenza giacenze

In Italia le imprese ancora non possono elaborare il prodotto nei propri impianti e non sono state fornite indicazioni sul regime fiscale. Gli operatori devono così emigrare oltrefrontiera per produrli. In sostanza il prodotto può circolare anche in Italia ma gli italiani non possono produrlo in loco.

Inoltre, un via libera a questa nuova categoria consentirebbe di dirottare su un nuovo mercato volumi di vino che attualmente vanno a far salire le giacenze e, soprattutto, in una chiave futura garantirebbe una leva di sostenibilità economica a vigneti oggi senza mercato.

Viticoltura: a Vinitaly 2024 emergenza giacenze

Rottamare i vigneti?

L'altro tema è quello relativo alla rottamazione dei vigneti chiesta a gran voce dagli agricoltori e dalla cooperazione sulla scorta di quanto fatto di recente anche in Francia.

L’ipotesi è stata però contestata dagli imprenditori dell’Unione italiana vini che temono vada a drenare risorse da fondi Ue destinati al settore per rafforzare la competitività come gli aiuti alla promozione o gli investimenti in cantina.