Novità in casa Seminart per il 2023 con Toretto, il nuovo ibrido di sorgo per insilato.

Toretto è in tutto e per tutto una nuova varietà che abbraccia alla perfezione il concetto di sostenibilità che sempre di più è timone della domanda da parte degli agricoltori che cercano elevate rese a fronte di minime richieste energetiche.

Toretto è un ibrido bicolor monosfalcio doppio utilizzo a fibra BMR che in soli 65 giorni copre il 50% della fioritura. L'ibrido di Seminart può raggiungere i 3 metri a maturità, è contraddistinto da uno stelo strutturato, le foglie sono ampie ed evidenziano un rapporto tra i due elevato, il panicolo abbastanza compatto e strutturato, è costituito da granella rosata.

Seminart Toretto: il nuovo ibrido di sorgo per insilato

Minima richiesta massima resa

I test in campo condotti dalla stessa Seminart hanno sottolineato come la risposta produttiva a un limitato input energetico sia stata sorprendente. La resa si è attestata attorno alle 70T/ha, mantenuta anche in S.S. (30% del TQ).
Il contenuto di lignina nella fibra a maturazione si è mantenuto al di sotto dei 2.5% mentre aNDFom e dNDF si sono spinti al 50%, evidenziando un buon contenuto di fibra facilmente digeribile.
Buono anche il contenuto proteico, di zuccheri e amido, per non parlare del suo potenziale metanigeno attestato a 335Nm3/TSV, del tutto paragonabile a quello del mais. Le sue qualità sono  coadiuvate da un’ottima stand ability e un buon stay green fino a raccolta  assicurando una minore concentrazione di umidità a contatto con la vegetazione: Un ambiente più asciutto, consente di ottenere una coltura più salubre e meno favorevole allo sviluppo di patogeni fungini.
La sua coltivazione, in particolare se gestita mediante sistema integrato, riduce la necessità di intervento chimico in contrasto all’insorgenza di organismi nocivi, a garanzia di una maggiore sostenibilità ambientale.

COSTI LAVORAZIONE SORGO
Strip till lavorazione, semina e diserbo 180€/ha
Distribuzione liquame 200€/ha
Interramento liquame 250€/ha
Erpice strigliatore (diserbo meccanico) 30€/ha
Irrigazione di soccorso (rotolone) 70€/ha

Toretto: l'importanza del seme certificato

Molto spesso il seme certificato è percepito come qualcosa che l’agricoltore può tranquillamente produrre da solo.

In realtà uno degli obiettivi della certificazione è proprio quello di tutelare gli agricoltori dal rischio di reperire in commercio granella di varietà potenzialmente sconosciute o con caratteristiche agronomiche non idonee alla semina.

L'ibrido Toretto di Seminart verrà iscritto al registro nazionale delle varietà e commercializzato solo a seguito di certificazione ufficiale.

La sua iscrizione garantisce che tale varietà si mantenga stabile e che sia in possesso dei corretti requisiti di distinguibilità da altre, omogeneità, ovvero uniformità e stabilità. Nonché con valore agronomico superiore rispetto a quelle già sul mercato.

Con tale proposito Seminart mira a tutelare i propri agricoltori sottoponendo le proprie sementi a tutti i controlli ufficiali delle autorità incaricate della certificazione delle sementi su tutti i materiali da semina immessi in commercio.

Utilizzo dell’ibrido Toretto

Toretto è stato pensato come prodotto perfetto per zootecnica e biocombustione.

L’ibrido di Seminart è dotato sia di un buon tenore energetico (zuccheri 14%, amido 20%), che di un’ottima degradabilità della fibra (BMR) con un basso contenuto di lignina.

Questi aspetti permettono all’insilato di raggiungere valori di qualità ottimali ed essere destinato all’alimentazione di bovini da latte.

ASPETTI TECNICI
DIGERIBILITÀ  8/10
aNDF  48-50%
dNDF 48%
STAND ABILITY  10/10
STAY GREEN  8/10
RES. STRESS IDRICO  8/10
RESA POTENZIALE  9/10
T/ha TQ 70
S.S. (%T.Q.)
30

Infatti, ingerendo una fibra a ridotta complessità, l’animale impiega meno tempo a metabolizzare la razione e libera il rumine più velocemente, aumentando il proprio senso di appetito e la conseguente resa produttiva.

Inoltre, il buon contenuto di fibra a basso contenuto di lignina e l’alta produzione di sostanza organica (proteine, carboidrati, lipidi) favoriscono l’attività metabolica dei microrganismi anaerobi che attraverso la conversione del trinciato in acido formico e acetico prima, per poi generare metano e CO2 donano al miscuglio un eccellente potenziale metanigeno.

La fibra BMR

Anche Toretto si caratterizza per il tratto che prende il nome dal tipico colore marrone-aranciato presente nella nervatura fogliare di individui appartenenti a tale categoria.

Le prove evidenziano come la biomassa prodotta da tali ibridi abbia un aNDFom leggermente superiore (rispetto a ibridi non BMR*), ma soprattutto una maggiore degradabilità delle fibre strutturali e un ridotto contenuto di lignina, che consente all’animale di digerire prima e meglio il prodotto, con conseguente maggiore ingestione di foraggio e superiore resa produttiva.

CARATTERI AGRONOMICI
GENETICA  FIBRA BMR PIANTE/MQ  24-32
CLASSE FAO   400 INTERFILA (cm)  70-45
GG A FIORITURA  65 SULLA FILA (cm)  6-7
GG A MATURAZIONE  90 PROFONDITÀ DI SEMINA (cm) 2-3
ALTEZZA A MAT. (cm)  300 DOSE DI SEMINA (kg/ha)   9-12
INVESTIMENTO
 
ambienti poco fertili | ambienti fertili EPOCA DI SEMINA   Maggio-luglio
PMS (g)  30 EPOCA DI RACCOLTA  settembre-ottobre

Aspetti agronomici e costi di produzione di Toretto

Oltre all’ottima qualità del trinciato, la coltivazione del sorgo risulta essere molto conveniente: se si impiegano i sistemi di gestione adatti, i costi di produzione del sorgo (circa 800€/ha) sono di gran lunga più bassi rispetto a quelli del mais (oltre i 1000€/ha).

Il sistema più sostenibile sia dal punto di vista economico che ecologico è quello di far precedere alla semina primaverile del sorgo una cover crop autunno-vernina, sostenuta da una fertilizzazione organica (ad esempio 50T/ha di liquame) in copertura.

L’utilizzo delle cover, oltre a migliorare le caratteristiche del fisico-chimiche del terreno è in grado di apportare nuova sostanza organica e sostenere la fertilità della coltura successiva.

L’idea di voler integrare alla cover un fertilizzante di natura organica, è utile al sorgo per poter assimilare gli elementi nutritivi in modo molto più efficiente seguendo i tempi e le quantità da lui richieste. Una volta giunta alla fine del ciclo, all’incirca a metà della fioritura, la cover può venire devitalizzata meccanicamente escludendo così l’uso di prodotti di sintesi.

Un passaggio con erpice a dischi è l’ideale per produrre un buon residuo pacciamante. Successivamente arriva il momento di pensare alla vera semina.

Per garantire una riduzione dei costi e dei consumi sostenuti potrebbe essere interessante, se il terreno lo consente, rendere il sistema più efficiente oltre che sostenibile, abbandonando le pratiche di lavorazione più tradizionali: a questo proposito il sistema strip-til non solo ridurrebbe le ore di lavoro ed il costo del gasolio ma con il metodo dell’unico passaggio si rende più uniforme la germinazione e si limita l’evaporazione dal suolo.

Per concludere, è possibile affermare che queste pratiche sono capaci di unire la salvaguardia ed il reintegro delle risorse naturali a sistemi efficienti non solo in grado di ottenere rese più alte ma allo stesso tempo capaci di ridurre i costi, le emissioni ed evitare consumi; è questo il modo corretto per rendere sostenibile fare agricoltura.