dopo il 2035 si potranno ancora comprare trattori con motore a gasolio? O esisteranno solamente macchine agricole elettriche o a celle combustibili?
Sono alcune delle domande più frequenti che agricoltori e contoterzisti invano a OmniTrattore.it dopo che il Parlamento Europeo ha deciso di proibire dal 1 gennaio 2035 la commercializzazione di motori a benzina e diesel per auto e veicoli commerciali leggeri, un provvedimento che ha spinto molti a temere che il divieto possa toccare anche i motori per trattori agricoli.

La risposta ai Beyond Iveco Group Days
Per fugare ogni dubbio a riguardo, cadono a fagiolo i Beyond Iveco Group Days, il Maxi evento organizzato lo scorso mese da Iveco e dalla compagine motoristica del Gruppo FPT Industrial.
È stato un momento importante di confronto tecnologico in cui Iveco ha presentato la sua product line up dei prossimi anni, quella che include veicoli per il trasporto leggero medio e pesante su base elettrica o ibrida.

Ma è stata anche l'occasione per un focus interessante sul segmento agri, in cui FPT motorizza sia New Holland, CaseIH e Steyr ma anche tanti altri brand esterni al Gruppo CNH Industrial.
Proprio FPT ha così chiarito la sua strategia nel settore agri nei prossimi anni di transizione energetica, per quanto riguarda le future generazioni di propulsori
Motore diesel: lunga vita dopo il 2035 per l'agri
Ma allora cosa mai potrà accadere ai motori a gasolio per trattori dopo il 2035?
La risposta di FPT è stata chiara: il diesel per il settore agri non è finito. La previsione è quella di utilizzare il motore a gasolio per molti e molti anni a venire.

Questo perchè con la tecnologia e le infrastrutture odierne le esigenze operative di un trattore o di una mietitrebbia non consentono un passaggio immediato verso l'elettrificazione, come sta invece succedendo per automobili e veicoli commerciali.
Elettrico: difficile per un trattore
I mezzi agricoli insomma mal digeriscono ancora l’elettrificazione per limiti legati ai tempi di ricarica delle batterie o a quelli connessi all’autonomia durante una giornata lavorativa in campo.

Un trattore ha erogazione di potenza e coppia pressochè costanti e durevoli, una caratteristica questa che non si concilia con i cicli di carica e rigenerazione di motore elettrico e batterie.
In attesa dello Stage VI
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui in FPT sono convinti che le motorizzazioni diesel continueranno a essere usate nell’agri per molti anni oltre il 2035. In questo senso lo sviluppo di motori a gasolio ad uso industriale non cesserà di esistere, ma anzi dovrà costantemente evolversi perché i limiti sulle emissioni prevedibilmente saranno ancora più stringenti nei prossimi anni con gli standard di emissionamento Stage Six e Seven.
Parallelamente comunque la ricerca Fpt sarà indirizzata sviluppare forme alternative di propulsione, perché comunque rassegnamoci, prima o poi, il motore endotermico andrà a sparire anche sui trattori e servirà una tecnologia propulsiva sostenibile ed efficace per macchine che sono chiamati a impegni gravosi in pieno campo o in raccolta.
Sull'ibrido ci puntano davvero
E questo nuovo standard potrebbe essere rappresentato da lui: l’F28 Ibrido, un motore diesel accoppiato a un volano elettrico, che si propone come soluzione compatta per le applicazioni off-road.
Il nuovo motore è un approccio vero e propio ai propulsori modulari e multi-power per macchine compatte, vista la cilindrata da 2,8 litri e potenze di 74 CV per il motore a gasolio a cui si aggiungono altri 27 CV di potenza continua elettrica.

La sua architettura ibrida integrata potrebbe essere la base per motorizzazioni più grandi adatte ai trattori da pieno campo.
Il biometano è già al lavoro
Un’alternativa potrebbe essere lui: È sempre FPT F28 ma questa volta alimentato a biometano, un propellente che incarna la filosofia modulare e multi-propulsione del costruttore italiano.
È montato su un prototipo di trattore cingolato New Holland Tk che è attualmente al lavoro nella tenuta cuneese di Fontanfredda.

L’impronta ecologica è quella dello “zero emission”, in quanto il biometano che lo alimenta non è di derivazione fossile, ma è ottenuto tramite il processo di digestione anaerobica di residui agricoli.
Il fermento motoristico dei prossimi anni
Insomma da quanto vi abbiamo raccontato i prossimi anni saranno interessanti sotto il profilo dello sviluppo motoristico, anche e soprattutto in ambito agri.
E non mancheranno le questioni spinose che emergeranno, come quella di un possibile aumento del prezzo del gasolio agricolo per compensarne i suoi minori volumi prodotti, proprio a causa passaggio all’elettrico.