Frandent contiene i costi di produzione e aumenta la sostenibilità della verniciatura di macchine agricole grazie a un ciclo idrosolubile e a una centrale a biomassa.
Nel 2006 lo stabilimento di Frandent è stato il primo in Italia a introdurre una centrale a biomassa per riscaldare la fabbrica e tramettere il calore necessario all’impianto di verniciatura all’acqua degli erpici rotanti, spandivoltafieno e ranghinatori distribuiti in tutta Europa.
Forte della partnership con il produttore di vernici Inver, parte della multinazionale Sherwin-Williams, ha ottimizzato l’applicazione del rivestimento, conferendogli prestazioni di maggiore durata e un’eccellente qualità estetica.
Descrive l'evoluzione del processo industriale della propria azienda Alessandra Berardo, Commercial & Financial Manager di Frandent Group Srl con sede a Osasco (Torino)
Al contrario di quanto si possa pensare, il mondo agricolo non è in declino, bensì richiede aggiornamenti e innovazioni incessanti per rispondere alla richiesta in continuo aumento di beni alimentari e noi, come fornitori dei mezzi per le coltivazioni, dobbiamo stare al passo grazie ad un sistema produttivo adeguato e, soprattutto in quest’ultimo periodo storico, attento all’utilizzo delle fonti energetiche.
Già nel 2006, quando è stato costruito il nostro attuale stabilimento, abbiamo scelto due soluzioni strategiche dal punto di vista ambientale: cicli di verniciatura all’acqua e l’installazione di una centrale a biomassa come fonte sostitutiva del gas per il riscaldamento.
Se quest’ultima, anche a fronte degli ultimi avvenimenti, si conferma oggi la scelta vincente, per risolvere alcune criticità e ottimizzare le performance dei nostri sistemi vernicianti a base acqua ci siamo recentemente rivolti a Inver.
L'energia dalle biomasse
Il progetto per la nuova fabbrica prende avvio nel 2004: nuove esigenze di crescita sono l’occasione per Frandent di rivedere la propria struttura produttiva e studiare nuove soluzioni per l’abbattimento dei costi energetici e dell’impatto ambientale delle proprie lavorazioni.
Quando si è trattato di scegliere la fonte energetica per il riscaldamento – spiega Ezio Bruno, presidente di Frandent - abbiamo deciso di evitare le fonti energetiche tradizionali e di optare per una soluzione allora quasi sconosciuta dalle aziende italiane ma già affermata nel nord Europa: la centrale a biomassa.
Il calore prodotto dalla combustione della materia prima, il cippato di legno che acquistiamo da un rivenditore a 10 km dalla nostra sede, viene trasmesso tramite teleriscaldamento alle utenze dello stabilimento e alla linea di verniciatura automatica nella quale vengono utilizzate esclusivamente vernici catalizzate a base acqua.
Una scelta al tempo molto coraggiosa, che oggi però ci ripaga dell’investimento che abbiamo effettuato anche in nome del territorio circostante a cui siamo molto legati: il contesto agricolo in cui ci troviamo e la presenza di un’azienda di agricoltura biologica, situata in prossimità della nostra fabbrica, ci ha ulteriormente stimolato ed effettuare una scelta ecosostenibile, confermata dai pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica installati nel 2005 e implementati nel 2010.
Siamo stati i pionieri nell’installazione della centrale a biomassa che all’inizio ha avuto costi elevati in termini di messa in funzione. Tuttavia, la sua presenza ci ha permesso di creare un ambiente lavorativo ancora più confortevole, che abbiamo migliorato anche grazie all’introduzione dei parametri produttivi basati sulla lean production.
Le linee produttive Frandent
Un sistema produttivo snello e adeguato ai tempi della terra Frandent progetta e produce due tipologie di macchine agricole agganciabili alla trattrice per alcune operazioni complementari nelle attività di agricoltura: le macchine dedicate alla fienagione, come gli spandivoltafieno che preparano il foraggio sfalciato all’andanatura, e gli erpici rotanti fissi e pieghevoli per la preparazione del terreno alla semina.
Attualmente la linea a più elevata produttività è quella degli erpici, mentre quella delle macchine per la fienagione è in fase di ampliamento e sviluppo.
Il concetto è quello di produrre solo quando serve, vale a dire quando si manifesta la richiesta del cliente, ed eliminare ogni tipo di spreco.
L'applicazione di tale metodo in Frandent ha avuto varie implicazioni: innanzitutto il layout dello stabilimento, studiato in modo da offrire un percorso il più possibile lineare alla produzione, l'installazione di isole robotizzate per ottenere risultati qualitativamente superiori in condizioni di totale sicurezza per gli operatori e l'eliminazione degli stock che vengono gestiti grazie ad un magazzino automatico verticale studiato per ridurre l'ingombro in termini di metri quadrati.
Grazie a questo sistema abbiamo ottimizzato la produzione e distribuito in modo costante durante l’anno la produzione dei mezzi agricoli così da avere sempre macchine pronte e consegnabili nel momento in cui la richiesta ha un picco, grazie alle scorte di magazzino pianificate.
La giusta partnership di verniciatura
Con la costruzione del nuovo stabilimento lo staff di Frandent dà inizio anche ad una nuova esperienza di verniciatura.
La linea di montaggio e quella di carpenteria degli erpici convergono entrambe nell’impianto di verniciatura progettato e installato da Eurotherm di Volpiano (Torino) con trasportatore monorotaia dotato di 20 bilancelle e studiato appositamente per l’applicazione di vernici all’acqua con apparecchiature Wagner.
All’inizio il rivestimento risultava qualitativamente perfetto, tuttavia, a causa della preparazione non adeguata del supporto alla verniciatura, il film di vernice dopo qualche mese si sfogliava.
Abbiamo quindi deciso di avvalerci prima di un servizio di granigliatura esterno, e poi di un impianto che abbiamo installato in reparto. Oggi la granigliatrice tratta il 100% dei pezzi che passano poi nel tunnel di pretrattamento a 4 stadi (fosfosgrassaggio, lavaggio, risciacquo in acqua demi e asciugatura) e, quindi, in verniciatura.
Il ciclo di verniciatura – precisa Alessandro Conconi, Senior Sales Representative General Industrial Sherwin Williams - prevede l’applicazione di un primer epossidico della serie ODROXONVER/R/E con ottime proprietà di adesione ed elevata protezione anticorrosiva e dello smalto poliacrilico INVERPUR/X per ottenere uno spessore di 120 micron.
Entrambi i prodotti hanno percentuali di COV inferiori alle richieste della normativa italiana e, in particolare, alle normative della regione Piemonte che sono fra le più restrittive in Europa.
Il ciclo ha ottime resistenze alla corrosione – supera infatti le 600 ore del test in nebbia salina - all’umidità ed all’esposizione ai raggi UV.
La verniciatura dei mezzi per agricoltura è diventata un’operazione fondamentale per ottenere la piena soddisfazione degli imprenditori agricoli che si rivolgono a noi e che richiedono performance di prodotto sempre più elevate e qualità estetiche significative: stiamo tuttora lavorando con alcuni esperti di Burel per migliorare ulteriormente l’uniformità dei nostri rivestimenti, confrontandoci continuamente con gli esperti di Inver.