Lo sfalcio e tutte le operazioni per il prato ad uso sportivo da sempre ricoprono un peso importante nell'economia degli impianti sportivi, e un'opportunità di business decisamente interessante per aziende e professionisti che cerchino attività alternative alle canoniche agricole o di gestione professionale del verde.

Dal calcio al golf la gestione del prato è un’attività redditizia ma altamente professionale per ottenere un’erba, è il caso di dirlo, da gara.

Manutenzione del prato sportivo

In generale l’installazione, ma in particolar modo la cura e il mantenimento della copertura verde di qualsiasi impianto a uso sportivo richiedono una serie di operazioni le cui intensità e frequenze variano da stagione a stagione, secondo un preciso piano di intervento, e in relazione al tipo di fruizione e di zona pedoclimatica.

Le principali attività di manutenzione e rinnovo sono raggruppabili in taglio sfeltratura, aerazione e top dressing. Seguono le operazioni di trattamento fitofarmaceutico, quelle di asportazione delle foglie. Decisivi anche il ripristino e la riparazione del tappeto erboso, l’irrigazione e la rastrellatura oltre, dove richiesto, il livellamento.

Il green a peso d’oro

Le imprese che si dedicano a questo tipo di operazioni sono altamente specializzate e hanno fortemente investito nel parco macchine e costi gli interventi di manutenzione sono quelli che più incidono sul costo annuo di esercizio di prato ad uso sportivo.

Mediamente l’incidenza sul totale annuo oscilla tra il 50 e il 60%.

Dai campi di calcio a quelli da golf professionali, l’investimento nel parco macchine adibito alla manutenzione è altissimo. In un campo destinato a competizioni ufficiali, prescindendo dall’impianto di irrigazione, la somma investita può anche toccare i 5 € al metro quadro.

Manutenzione del prato sportivo

Di questi, il 35- 40% è rappresentato dalle macchine per il taglio dell’erba. In termini di potenza installata, le macchine per il taglio dell’erba incidono per il 30-50% della potenza totale, che, pur con variazioni, è generalmente elevata (3 a 5 kW per ettaro).

Il taglio rappresenta indubbiamente l’operazione più frequente. In relazione all’altezza di taglio la frequenza cambia da uno sport all’altro e in alcuni casi (nel golf ad esempio) da un’area di gioco all’altra. Proprio nel golf, per rendere meglio l’idea, durante il periodo primaverile-estivo, il taglio ha frequenza giornaliera per asportare mini- me porzioni di lamina fogliare, in modo da non creare scompensi tra processo fotosintetico e attività fisiologica, e non influire sulla qualità del gioco.

Alla lunghezza della lamina fogliare variano infatti gli indici di velocità della pallina.

Sport che fai taglio che ti ritrovi

Le macchine impiegate nella tosatura hanno apparato di taglio a lame elicoidali, molto spesso 6, 7 o 9-11 lame per cilindro per estensioni maggiori.

Vengono utilizzate macchine con un singolo apparato di taglio e conducente a terra. Molto spesso sono triple, con larghezza di taglio di 1,5-1,6 m, tutte dotate di cesto di raccolta. In alcune applicazioni particolari (esempio nel pre-rough e nel rough del golf) invece, oltre all’apparato a lame elicoidali, si ricorre anche a rasaerba con apparato di taglio a lame orizzontali o a flagelli.

Manutenzione del prato sportivo

Questo perché i pre-rough,ma specialmente i rough devono essere trattati come prati, gestendo lo sfalcio in modo che le erbe fioriscano in abbondanza al fine di tutelare la fauna legata a questo habitat. Nei campi da calcio l’altezza di taglio è compresa tra 25 e 35 mm, mentre la frequenza è legata al periodo vegetativo, per cui si fanno, mediamente, due tagli a settimana nel periodo di massimo rigoglio, mentre in quello invernale la frequenza viene ridotta.

Le macchine hanno potenza motore da 12-15 kW per le mono o le triple fino a 25- 30 kW per le quintuple.

Sono diffuse macchine a flagelli o ad apparato a lame orizzontali applicate a un compact tractor o anche semoventi.

Basta che respiri

La sfeltratura sulle aree di gioco ha la funzione di eliminare il feltro in eccesso e anche, attraverso il taglio degli stoloni delle graminacee, favorire la propagazione vegetativa.

La foratura è un’operazione meccanica che consiste nel creare dei fori nel terreno con l’ausilio di apposite macchine, avente lo scopo di diminuire gli effetti nefasti che il compattamento, causato dal calpestio dei giocatori e dal passaggio dalle macchine utilizzate per le varie operazioni di manutenzione, produce sulla pianta.

Gli effetti positivi della foratura non si limitano all’effetto fisico di diminuzione del costipamento che impedisce lo sviluppo radicale, ma, migliora altresì gli scambi gassosi tra suolo e atmosfera, incrementa la circolazione dell’acqua a livello radicale, diminuisce la formazione di ristagni idrici superficiali e permette la penetrazione in profondità degli elementi nutritivi poco mobili nel terreno come il fosforo e il potassio, insieme di fattori che interagiscono sullo sviluppo radicale e di conseguenza sulla resistenza dell’intera pianta agli stress climatici quali il caldo, il freddo, la siccità e meccanici dovuti al calpestio delle macchine e dei giocatori.

Un altro vantaggio che si apprezza, in caso di trasemina, è quello di creare delle zone in corrispondenza dei fori particolarmente adatte all’insediamento delle nuove piantine che si possono sviluppare più velocemente diminuendo i tempi di recupero della struttura sportiva.

L’apparato di lavoro delle carotatrici è costituito da una serie di fustelle cave di diverso diametro: sono piccole, (diametro di 1-1,5 cm, che operano a profondità da 3 a 8 cm), grandi (diametro di 2-2,5 cm, che possono operare fino da profondità di 12 cm fino a 40 cm per il campi da calcio).

Manutenzione del prato sportivo

Nella foratura l’organo di lavoro porta delle punte piene, anziché fustelle cave, per cui non si ha l’estrazione delle carote. Con alta densità dei fori 2 (400-600 fori/m) con la foratura si ottiene una parziale destrutturazione negli spazi tra i fori stessi.

Questo fatto non crea problemi se la densità dei fori è di 100-120 per metro quadrato; per alte densità è quindi preferibile la carotatura. La scelta del diametro delle fustelle o delle punte e la densità dei fori sono in relazione al tipo e allo stato del terreno e al periodo di esecuzione. Se siamo in corso di stagione sportiva i fori devono essere di diametro ridotto, in modo da consentire, il successivo top dressing e il successivo riutilizzo del campo per il gioco.

Unica condizione il terreno deve essere in tempera su una profondità almeno pari a quella di lavorazione: Se il terreno è secco, si ha resistenza alla penetrazione degli organi meccanici, mentre con un suolo saturo di acqua, si causerà la demolizione della struttura del suolo.

Si otterranno delle carote di terreno che andranno raccolte ed eventualmente essere frantumate e riutilizzate come top dressing. In sostituzione della foratura meccanica si può ricorrere alla foratura idraulica, sfruttando l’energia di getti d’acqua iniettati a forte pressione o, più recentemente, anche alla foratura pneumatica.

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Come in spiaggia

Il top-dressing o sabbiatura consiste nella distribuzione di sabbia sull’intera superficie del campo al fine di colmatare i fori creatisi con la bucatura e di contrastare la formazione del feltro.

Nel top dressing si dovrebbe usare sabbia a norma che fornisce migliori garanzie, sia di possedere una granulometria consona all’utilizzo, sia come ammendante. Le dosi sono variabili in funzione del numero e delle dimensioni dei fori praticati. Indicativamente le quantità sono dell’ordine di 0,5 dm/m.

La sabbia verrà applicata per mezzo di appositi rimorchi spargi sabbia, muniti di pneumatici a bassa pressione, uniformemente su tutta la superficie, e ciò prima di effettuare la bucatura qualora si sia optato per l’utilizzo di punte piene, oppure dopo la raccolta delle carote lasciate dalle fustelle.

Alla sabbiatura segue l’erpicatura con erpici leggeri per uniformare lo strato e favorire la penetrazione.

Lotta tutto l’anno

Nel periodo invernale è bene effettuare il diserbo selettivo per le infestanti a foglia larga, come margherita, trifoglio, radicchio che spuntano non appena la temperatura si alza.

A fine maggio-inizio giugno, dopo avere stabilito il periodo della germinazione di infestanti quali la Digitaria e la Setaria, si attuano invece i trattamenti di pre-emergenza che saranno due o tre a seconda delle necessità e distanziati di circa 20 giorni l’uno dall’altro.

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Diversa cosa sono gli attacchi fungini che possono insorgere improvvisamente e che in sole 48 ore possono colpire vaste aree. Particolarmente dannosi sono gli attacchi di Sclerotinia. (periodo fresco) mentre in estate con giornate calde e umide si possono manifestare patogeni come la Rizoctonia e il Pythium. Nel periodo autunnale frequenti possono essere gli attacchi di Fusarium; in inverno il rischio è la Typhula o il Microdochium Nivale che appaiono quando la neve si scioglie.

Un prato da nutrire

Le esigenze nutritive vanno valutate in funzione del tipo di area e di durata del gioco, tenendo conto della stagione, della composizione vegetativa, del tipo di substrato e anche dell’irrigazione praticata.

Nella concimazione del prato sportivo il rapporto di N:P:K varia da 4:1:2 a 4:1:3. Le esigenze di potassio sono massime prima del caldo estivo e del freddo invernale. Non va dimenticato che, essendo il prato costantemente irrigato, si può avere il dilavamento di questo elemento.

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L’azoto viene distribuito 4-6 volte all’anno con una frequenza inferiore se i concimi sono a lenta cessione. La concimazione pre-invernale andrebbe sempre eseguita con forme di azoto a lento effetto a cessione prevalentemente idrolitica. anche le esigenze nutritive sul fairway sono abbastanza elevate e naturalmente legate alle essenze presenti, al substrato, alla stagione e all’irrigazione.

Una concimazione con fertilizzante completo va fatta a primavera avanzata e all’inizio dell’autunno a cui si intervallano altri 2 o 3 interventi più mirati.

Foglie e spelature

In certi campi con alberi a foglia caduca o in zone ventose, si presenta il problema della caduta di foglie che devono essere rimosse per mosse sia per non danneggiare il prato e non inficiare il gioco.

Manutenzione del prato sportivo

Si impiegano soffiatori e aspiratori dimensionati all’estensione del prato. In autunno si procede quando serve al ripristino e alla riparazione del tappeto erboso nelle zone danneggiate dalle infestanti, dai giocatori o dai mezzi, che appaiono con aree senza erba. Si interviene effettuando la trasemina di varietà adatte di graminacee.

Per la riparazione di vaste aree danneggiate è sempre più frequente l’uso del trapianto con rotoli o piastre di tappeto erboso.

 

Serve un’analisi del suolo

La fase di irrigazione è una delle più delicate e importanti ed è regolata da numerosi fattori quali la frequenza dell’irrigazione, la quantità di acqua da distribuire e la sua qualità. La regola generale da seguire è quella di irrigare non frequentemente, per evitare un possibile attacco fungino, ma abbondantemente, favorendo così il radicamento in profondità e, di conseguenza, consentendo una maggiore vigoria e qualità del tappeto. La distribuzione avviene con impianti a pioggia automatizzati.

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È buona prassi bene poter comandare un piccolo numero di irrigatori alla volta per permettere una buona flessibilità nella conduzione fornendo così la pluviometria necessaria ad ogni superficie. Serve quindi conoscere la capacità idrica, punto di appassimento, acqua utilizzabile, che permettono di determinare con buona precisione le quantità d’acqua che il terreno è in grado di assorbire.

Integrando poi questi dati con quelli sull’evapotraspirazione, si può così risalire alla frequenza e ai volumi degli adacquamenti necessari.

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