Il Coltivatore Kuhn Performer 5000 può essere descritto efficacemente con una sola parola: polivalenza parola giusta da utilizzare è polivalenza, saranno gli strumenti maggiormente versatili ad avere successo. Le tecniche agronomiche di agricoltura conservativa, del resto, stanno rapidamente entrando all’interno di molteplici tipologie di aziende agricole italiane.
Anche i terzisti, devono adattarsi alle più disparate richieste dei clienti, ottimizzando allo stesso modo il proprio lavoro e offrendo servizi di qualità, sia da punto di vista del raccolto finale che di costi delle operazioni.

Tasto dolente, quest’ultimo, perché per offrire prestazioni a un prezziario ridotto non è sempre facile: i costi di reintegrazione di macchine altamente produttive (necessarie per lavorare velocemente numerosi ettari) non sono facili da ridurre.
Come fare? Sicuramente acquistando un attrezzo che si affidabile e soprattutto versatile. Riuscire a sfruttare, infatti, lo stesso strumento per diversi tipi di lavorazioni, è un fattore che influisce molto sui costi di reintegrazione; la macchina fa più ore di lavoro l’anno e le conseguenze sono evidenti.

Kuhn con il coltivatore Performer 5000 ha studiato e creato un attrezzo per soddisfare al massimo questi requisiti, per migliorare la propria posizione all’interno di una sezione dell’agricoltura fondamentale nel prossimo futuro. Alcuni modelli di Performer 5000 sono già in aziende di terzisti della Lombardia.
Un Performer 5000 a Leona, frazione di Cerro al Lambro
Fra questi, l’Azienda Agricola Vitali di Melegnano, ha iniziato nel 2015 a lavorare con un Performer 5000 da 5 m di larghezza di lavoro. La scelta da parte dei titolari, i quattro fratelli Vitali, Antonio, Cesare, Rocco e Pietro, è stata attuata anche in seguito alle norme relative alla distribuzione dei PSR da destinarsi agli agricoltori, per coloro che si convertono da metodi tradizionali, aratura in primis, all’agricoltura conservativa.

L’erpice combinato è sempre più richiesto dai clienti de fratelli Vitali, in quanto permette di trattare sia le stoppie e i residui colturali in superficie che il suolo in profondità, fino a 35 cm di profondità. L’adattabilità del Kuhn Performer 5000 permette anche di lavorare efficacemente su praticamente tutte le tipologie di tessitura del terreno, nonché anche in funzione dei residui colturali della coltura precedente.
Per farlo lavorare come necessario, però, serve una potenza al traino non indifferente: lo sforzo per metro di lavoro può richiedere l’impiego da 60/70 a 100 Cv per metro di larghezza. Il John Deere 8320R, addetto al traino, è messo a dura prova quando lavora sui terreni tenaci e compatti, o anche quando le ancora agiscono a profondità discrete.
“Il vantaggio è sicuramente” spiega Antonio Vitali, “quello di preparare il letto di semina con un solo passaggio dopo un’eventuale discatura degli stocchi, che sostituisce la trinciatura minimizzando i costi di carburante”.
La seminatrice meglio se di precisione
Abbinato al Kuhn Performer 5000 servirebbe abbinare, però, una seminatrice adatta, soprattutto per la semina di precisione. Per l’agricoltore un solo passaggio riduce i costi e, dopo anni di prove, non si evidenziano forti cali di produzione, a detta degli imprenditori di diverse aziende che operano in combinazione con l’agricoltura di precisione per migliorare le semine e i trattamenti, quest’ultimi sistemi possono anche di incidere positivamente sulla produzione.

Flessibilità nel momento di intervento
Il Kuhn Performer 5000 entra a lavorare in campo anche in quelle finestre climatiche corte e in cui non sono ammessi tutti i tipi di lavorazioni agronomiche, grazie alle diverse regolazioni idrauliche indipendenti degli organi di lavoro.
Su entrambe le dischiere, quella anteriore per la lavorazione superficiale, che la posteriore per il pareggiamento, è presente la regolazione idraulica per gestire il loro impatto sul terreno; sulla prima è possibile anche modificare l’inclinazione dei dischi, per poter agire con diverso orientamento.

Le ancore, che sono montate direttamente sul telaio, necessitano, per la regolazione della loro profondità, anche di un intervento manuale dell’operatore.
La corsa del pistone idraulico del rullo posteriore, infatti, è bloccata da numerosi spessori che, per aumentare o diminuire la profondità devono essere rispettivamente rimossi o inseriti.
Kuhn non offre la regolazione completamente idraulica dalla cabina, perché i tecnici ritengono che così facendo non ci siano anche leggere variazioni della profondità durante il lavoro.

“È da considerarsi comunque un compromesso che può influire negativamente sulla praticità delle regolazioni, in quanto è necessario scendere sempre dal trattore anche per piccole modifiche” spiega il driver Marco Ferrari. “Sarebbe comodo, invece, una regolazione rapida innanzitutto perché durante le prime fasi di lavoro si attua più velocemente il settaggio dell’attrezzo, e poi perché quando si passa da un terreno a uno sul quale si vuole intervenire diversamente si ottimizzerebbero i tempi”.
Tante regolazioni a disposizione
Ulteriori regolazioni idrauliche del Kuhn Performer 5000 sono quelle del timone e dell’incidenza dei dischi di lavoro. Tutti i comandi, oltre che quello per l’apertura e chiusura, sono alimentati da un unico distributore a doppio effetto, grazie a una centralina in cabina che permette di scegliere su quale organo intervenire.
Si può lavorare solo con le ancore o al contrario solo con i dischi anteriori e posteriori, ecco dunque come può un attrezzo essere versatile.
Con tutte le combinazioni possibili si può decidere se agire da 5 a 15 cm di profondità con i dischi e da 10 a 35 cm con le ancore. I denti, con sicurezza non stop a doppia molla, derivati dal CULTIMER, mantengono costante la profondità di lavoro grazie alla pressione misurata alla punta da 600 a 800 kg.
Le ancore sono piazzate su quattro file, per favorire il passaggio dei residui e garantire il lavoro del dente ogni 28 cm. La punta può essere scelta a seconda delle esigenze e rimpiazzata con altri modelli: si può scegliere tra quella da 80 mm per decompattare, da 50 mm per fessurare, alette per un taglio dei sistemi radicali e a richiesta la punta e le alette con rinforzo al carburo, per aumentarne la durata.
Al posteriore, il rullo pesante standard con il quale viene dotato l’attrezzo è stato sostituito su espressa ed insistente richiesta dell’azienda. La richiesta è avanzata in quanto con un rullo ad anelli nel quale si inseriscono delle apposite sciabole, si riesce a rompere maggiormente le zolle che rimangono in superficie, spesso tenute accorpate dalle radici dei residui, e che possono essere maggiormente disgregate con l’azione verticale degli anelli, piuttosto che quella con il rullo pieno.

L’azienda ha apportato anche alcuni piccoli settaggi diversi da quelli di fabbrica per migliorare il pareggiamento delle suolo lavorato, richiedendo anche parti di ricambio per migliorare la distribuzione degli elementi. I due denti più esterni sono stati privati dell’ala più esterna, per evitare l’esplosione di terreno oltre la larghezza di lavoro.
L’azienda si ritiene soddisfatta della qualità e delle regolazioni possibili che si possono effettuare a differenza della concorrenza: sono pochi coloro che offrono una macchina così completa che si adatti alle diverse esigenze (si sa: anche introvabili negli altri Paesi) che devono essere soddisfate in Italia.

La voce del trattorista
La macchina lavora bene su diversi tipi di terreno, grazie alla sostituzione del rullo posteriore con questo particolare sistema di anelli e sciabole lascio al seguito un letto di semina più fine.
KUHN ha fatto un prodotto ottimo per le esigenze estere ma devono ancora adattarsi al mercato italiano, con alcune modifiche non sono lontani dalla macchina giusta.
La utilizzo in molteplici aziende, dove poi con le macchine adatte si può andare subito a seminare, è il più grande vantaggio che offre assieme a quello di poter lavorare in molteplici settaggi e gestire sia il primo strato di suolo superficiale che il secondo in profondità.