Agrivoltaico: saranno 22 i Gigawatt installati in Italia entro il 2030.

l bando per i finanziamenti del Pnrr all’agrivoltaico si è chiuso il 4 settembre. Su 1,1 miliardi di risorse dedicate alla misura, le richieste pervenute ammontano a 920 milioni di euro, per un totale di 643 progetti e una potenza complessiva di oltre 1,7 gigawatt (fonte report Gestore dei servizi energetici, l’ente che gestisce la misura per sostenere gli impianti con una tariffa incentivante e un contributo fino al 40% dei costi).

Per il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, questo risultato attesta l'attenzione del mondo agricolo verso soluzioni che facciano coesistere produzione di qualità e nuove soluzioni energetiche rinnovabili.

Agrivoltaico. 22 Gigawatt installati in Italia
OmniTrattore.it

Agrivoltaico. 22 Gigawatt installati in Italia

Un percorso non semplice

Il percorso verso questo novo step agrivoltaico non è stato lineare come riporta il Sole 24 Ore:

Le principali associazioni del comparto agricolo hanno a lungo dato battaglia contro la collocazione a terra dei pannelli solari, che sottraggono superfici arabili alle coltivazioni na- zionali.

Nel Dl Agricoltura entrato in vigore a luglio, il braccio di ferro tra agricoltori da una parte, e utilities dell’energia dall’altra, si è dovuto risolvere con un compromesso: i pannelli fotovoltaici per la produzione di energia solare non potranno più essere installati a terra nelle zone agricole, ma solo su supporti sollevati almeno due metri dal suolo e sui tetti di stalle e cascine. 

Cosa succede nel 2030

Il nostro Paese ha però fissato un target di oltre 131 Gigawatt di energia prodotta da fonti rinnovabili al 2030: rispetto al 2021, vuol dire installare 73 GW di nuova capacità, di cui quasi l’80% derivante da tecnologie solari.

Per questo sono in molti a guardare con interesse all’agrivoltaico. Il potenziale di sviluppo dell’agrivoltaico in Italia è molto alto: lo scorso anno quella agrivoltaica è stata la tecnologia che è cresciuta maggiormente, contando progetti per quasi 16 GW, circa il 41% del totale mappato, e per un valore di circa 12 miliardi di euro.

Se il trend di crescita continuerà di questo passo, entro il 2030 l’agrivoltaico in Italia potrà raggiungere una capacità installata di circa 22 GW, pari al 58% dei nuovi impianti a terra che saranno realizzati al 2030.

La resa nei campi

Chi sostiene l'apertura spinta al fotovoltaico crede fermamente che l’impatto dei pannelli nei campi non sia tutto negativo ma che serva fare la somma algebrica tra le voci di costo e i benefici. Non c’è dubbio che con il posizionamento dei pannelli solari potrebbe ridursi la superficie coltivabile e, con essa, anche una parte dei contributi Pac.

Agrivoltaico: c'è l'accordo sui pannelli in agricoltura

Agrivoltaico: c'è l'accordo sui pannelli in agricoltura

Ma a fronte di questi minus, ci sarebbero alcuni segni più: il primo è il reddito derivante dall’affittare i terreni a chi produce energia. Mentre dal punto di vista strettamente agricolo, i pannelli sopraelevati nei campi favorirebbero il risparmio idrico perchè riducono l’evaporazione mantenendo le colture riparate, oltre a proteggerle dagli eventi climatici estremi.

Il saldo, dunque, potrebbe essere positivo. Alla tecnologia agrivoltaica sono molti gli investitori interessati:certo, però, il rischio di speculazioni o di impatti paesaggistici negativi esiste per gli impianti da fonti rinnovabili.

Lo dimostra il caso Sardegna, dove la governatrice Alessandra Todde, appena insediata, ha varato una moratoria di 18 mesi per gli impianti eolici sull’isola, poi impugnata dal Governo.