Il verde urbano continua a rappresentare un'opportunità per l'azienda agricola e per il contoterzista.
Soprattutto dopo la crisi pandemica i comuni hanno dirottato molti degli investimenti nel migliorare o aumentare gli spazi all'aria aperta metropolitani e in generale il verde pubblico e learee verdi sono in aumento.
Nei Comuni del Bel Paese sembra sia invertita la tendenza che vedeva una radicale diminuzione di parchi, giardini pubblici e affini. Oggi la disponibilità supera i 30 metri quadri pro capite.

Si fa strada una nuova modalità del costruire, fatta di edifici ricoperti da orti verticali e "garden roof". Tutto questo capita mentre le campagne italiane "perdono terreno", minacciate quotidianamente da cementificazione e degrado del suolo.
In città il verde urbano aumenta e conquista terreno. Nei capoluoghi di provincia la superficie occupata da parchi e giardini cresce in media di quasi l'1 per cento l'anno, avendo guadagnato negli ultimi dieci anni, in media, 4 metri quadrati per cittadino.
Con il risultato che oggi ogni abitante ha a disposizione mediamente prati e parchi che, per dare un'idea si estendono quanto un appartamento monolocale.

È un lavoro pulito e qualcuno lo deve fare
Verde urbano significa anche manutenzione e manutenzione del verde significa possibilità per l'azienda agricola di penetrare in nuove aree di business.
L''agricoltura italiana sembra proprio aver colto questa tendenza positiva, promuovendo una nuova sinergia con l'architettura e lavorando a soluzioni urbanistiche innovative in grado di rispondere efficacemente alle rinnovate esigenze della vita urbana.
I nuovi stili di vita e le emergenze ambientali ci impongono di concepire in modo nuovo gli spazi urbani, dando al verde un ruolo diverso, non più solo limitato ad aree circoscritte della città: oggi l'elemento naturale si insinua all'interno delle architetture in modo nuovo, penetrando negli spazi e negli interstizi ricavati nella tessitura delle costruzioni urbane.

Queste sono le nuove forme del verde che nascono dalla ricerca del più recente design vivaistico specializzato, che lavora già da diversi anni in tandem con l'architettura più sensibile all'aspetto ambientale delle costruzioni.
C'è la tutela del paesaggio, quindi, e salvaguardia del verde urbano grazie al moderno legame tra architettura e florovivaismo e la loro sperimentazione in questo campo. Il verde attira in città le imprese agricole ormai poli sempre più multifunzionali.

Seminare la cultura del green
La speranza è che questa tendenza si consolidi. Le premesse ci sono ma ancora c'è molto da fare in questa direzione.
Se nei comuni del Nord Est la disponibilità media di verde urbano per cittadino è pari a 45,4 metri quadrati, al Centro si ferma ad appena 23 metri quadrati Fanno meglio il Sud (37,1 metri quadrati) e di poco il Nord Ovest (24,3 metri quadrati). Per questo che l'urbanistica delle nostre città va ripensata in funzione delle attuali necessità ambientali e alimentari che il nostro pianeta è costretto ad affrontare.
Un edificio progettato e costruito secondo i criteri dell'eco-sostenibilità, contribuisce all'assorbimento delle emissioni cittadine, oltre a garantire un risparmio energetico, idrico ed ambientale, e quindi anche economico.
Agricoltura e vivaismo hanno raccolto prontamente la sfida di una "rinaturalizzazione" degli spazi urban. Questo avviene rispondendo alla richieste sofisticate dell'urbanistica più "eco-friendly". Nasce così un nuovo impiego per l'agricoltore del post crisi economica, che realizza verde urbano, una figura al passo con i tempi, che "coltiva" aiuole spartitraffico o pareti verticali sulle facciate degli edifici, e molto altro.
Si realizzano "virtuosismi verdi" anche all'interno di appartamenti e si moltiplicano fiere e spazi espositivi con proposte di grande suggestione.

Il tutto per un indotto che, pur in tempi aggressivi, è capace di muovere centinaia di milioni di Euro, e che promette di produrre benefici anche nel comparto della meccanizzazione, stimolando l'acquisto di mezzi e attrezzature per le manutenzioni del verde e per le specifiche esigenze emergenti, da parte sia degli operatori professionali sia del vasto pubblico dei privati. I tempi cambiano. Anche per l'agricoltura.
Quali le prospettive per il futuro
In un contesto economico europeo che lascia intravedere i primi timidi segnali di ripresa i trend di mercato delle macchine da giardinaggio dovrebbero risentire non solo dello scenario congiunturale complessivo, ma dalle normative tributarie emanate dai singoli stati membri e dall'andamento degli investimenti pubblici per la manutenzione del verde. Aleggia un timido e cauto ottimismo.

Il verde pubblico svolge una funzione sempre più importante di riequilibrio ambientale per i centri urbani perché contribuisce a ridurre gli effetti di surriscaldamento nelle città, a contenere l'inquinamento acustico, a tenere sotto controllo la temperatura degli edifici.
Non è dunque un caso se, a fronte di una diminuzione degli investimenti pubblici in questo settore, la Ue continui a incoraggiare il ricorso alle "infrastrutture verdi", fino a prevedere nei prossimi anni linee di sostegno finanziario per i progetti che intendono valorizzare il verde urbano.

Uno spazio 3D
In certe realtà, con il crescere del turismo, il comparto dei servizi del verde diventa più importante delle attività di produzione agricola e si integra fortemente con altri settori, definisce i servizi in esame come la progettazione, l’installazione e la manutenzione del paesaggio, considerando il paesaggio come lo spazio tridimensionale esterno e interno che simula l’ambiente naturale e che viene allestito o mantenuto ai fini di accrescere la sicurezza e il piacere umano.
Le aziende coinvolte nei servizi del verde sono in parte collocate nel settore dove è inserita la categoria dei servizi architettonico-paesaggistici, che comprende le attività relative ai servizi tecnici, scientifici e professionali.

Nel settore dei servizi amministrativi e di assistenza e di gestione e trattamento dei rifiuti, nell’ambito dei servizi agli edifici e alle abitazioni è collocato, invece l’aggregato dei servizi paesaggistici. Le attività rientranti nei servizi del verde e del territorio possono così essere schematizzati secondo delle macro aree:
■ La viabilità e manutenzione di beni pubblici: pulizia delle strade, sgombero della neve e di altri materiali ingombranti, manutenzione della viabilità minore e della sentieristica, lavorazioni del terreno, manutenzione di beni pubblici, eccetera;
■ lavori idraulici: difesa delle inondazioni, pulizia di argini e canali, chiusura di piccole rotte, ripresa frane nelle sponde, riparazione e sostituzione di tubazioni, sgombero foci, sostituzione di materiali, manutenzione dell’assetto scoli ai canali di drenaggio, eccetera;
■ verde urbano: pulizia e manutenzione di parchi e giardini, taglio e potatura di alberi, manutenzione di impianti sportivi e tappeti erbosi, installazione e manutenzione delle varie forme di arredo urbano, eccetera;
■ attività forestali: lavori selvicolturali, costruzione di piste e arginature, piccole opere di ingegneria naturalistica, difesa dalle avversità dagli incendi, eccetera;
■ servizi ambientali, che possono spaziare da lavori di protezione, alla salvaguardia di specie selvatiche di particolare interesse, fino a ricomprendere opere di valenza paesaggistica.