Pesanti multe per chi ha usato il credito d’imposta del 20% per l’acquisto del gasolio agricolo senza averne diritto.
Con la dotazione di 194,41 milioni, l’articolo 7 del Decreto legge 115/2022 (Aiuti bis) aveva esteso al terzo trimestre 2022 il credito d’imposta del 20% per l’acquisto di gasolio (e benzina) utilizzati nell’esercizio delle attività agricole e della pesca. Un agricoltore o un contoterzista che ha deciso di beneficiare della misura ora rischia qualcosa se non aveva tutte le carte in regola?

Per crediti d’imposta indebitamente richiesti inferiori a 50 mila euro, la sanzione alla quale si va incontro varia dal 100% al 200% dell’incentivo indebitamente ottenuto; ad essa va aggiunta la restituzione della cifra scontata sulle imposte. In pratica la sanzione costa il doppio di quanto si sperava di ottenere dallo Stato. Se il credito d’imposta non dovuto supera invece le 50 mila euro, si parla di illecito penale con conseguenze molto pesanti per azienda e imprenditore.
Incertezza sui contoterzisti fino al terzo trimestre
Per i terzo trimestre ancora non si sapeva se le imprese agromeccaniche avessero potuto fruire del credito d’imposta. Ma questo non è stato il solo punto oscuro.
Tra le criticità della misura, c’è stata anche una grave lacuna, ossia la sua estensione al terzo trimestre del 2022 saltando a piè pari il secondo. Ricordiamo, infatti, che l’articolo 18 del Dl21/2022 aveva istituito il credito d’imposta per il primo trimestre del 2022, mentre il successivo Dl 50/2022 (art.3) lo aveva esteso al secondo trimestre solo per gli acquisti a favore delle imprese della pesca.

Resta, infine, da chiarire se l’aiuto compete sul solo costo del carburante agricolo ad accisa agevolata ovvero anche dei carburanti non agevolati. “Un nodo che si può ancora sciogliere in favore dei soli carburanti agevolati e agli aventi diritto, al fine di armonizzare il credito d’imposta con le regole vigenti sui carburanti usato in agricoltura (D.M. 14-12-2001 n. 454)”.
Unicai e i rincari di carburante
Nel frattempo Uncai si dice pronta ad azioni decise contro gli insensati rincari del carburante.
“Il costo del petrolio al barile si attesta sugli 80 euro al barile. Due anni fa questo stesso valore si traduceva in un prezzo del gasolio agricolo agevolato inferiore all’euro al litro, anziché gli attuali 1,35-1,40 euro.
I silenzi della politica la rende complice di una evidente speculazione, finalizzata a ripianare qualche bilancio privato e pubblico e non alla fine del conflitto e dell’occupazione in Ucraina”, afferma il presidente di Uncai Aproniano Tassinari.
La situazione è gravissima e il settore agromeccanico si dice pronto a dichiarare lo stato di agitazione. Il prezzo raggiunto dal gasolio agricolo ha spinto molte aziende agricole a non raccogliere, per esempio, il mais e la soia.
Il primo perché presentava livelli troppo alti di micotossine, la seconda perché i titoli proteici erano molto bassi.

Per ragioni di convenienza economica gli agricoltori sono liberi di non raccogliere e lasciare il prodotto in campo; tuttavia il contoterzista aveva già anticipato tutte le spese, in attesa di essere pagato a fine anno, quando l’agricoltore piazza il prodotto.
Quest’anno però il prodotto non c’è, ma ci sono le rate, altissime, di trince e trebbie sulle spalle dei contoterzisti e le decine di migliaia di euro per il carburante e per i permessi di circolazione già spesi, aveva dichiarato poche settimane fa il presidente Uncai facendosi portavoce di contoterzisti di tutta Italia. La risposta della politica dovrebbe essere subito un tetto massimo del gasolio agricolo sotto l’euro al litro.

Gasolio agevolato?
Per legge esiste un gasolio agricolo agevolato e su questo occorre fare i conti, al momento delle semine e dei raccolti, ma anche quando si scrivono leggi e si prendono decisioni.
Il gasolio agricolo agevolato nasce per garantire sostenibilità economica alle lavorazioni agromeccaniche. Tale necessità non scompare dimenticandosene o cercando aggiustamenti creativi come un credito d’imposta o vagheggiando motorizzazioni e combustibili green di là a venire.
Lasciata a se stessa o in mano agli speculatori e ai loro complici dentro e fuori il Palazzo, l’emergenza economica andrà solo peggiorando di giorno in giorno, senza tener conto dell’esito delle elezioni e dell’insediamento, comunque tardivo, di un nuovo Governo, conclude il presidente Tassinari.