Nuova PAC 2023-2027: la Ue critica il Piano strategico nazionale (PsP) italiano. I motivi?Convergenza interna scarsa e misure ambientali poco efficaci. E ben 244 rilievi su molti ambiti.
Non poteva essere altrimenti. Al Ministero delle politiche Agricole e Forestali hanno tentato la strada conservativa, mantenendo molti dei pilastri della vecchia PAC, ma la Commissione Europea ha bocciato di fondo questa impostazione, chiedendo invece risultati innovativi.
La nuova PAC rimane così indefinita e in tre mesi l’Italia deve fornire un nuovo piano strategico modificato in linea con i rilievi Ue.

Ue: poco buonsenso?
Per la nuova PAC 2023-2027 sembra che l'Ue abbia deciso di intraprendere una linea ambientale rigida, che sembra quasi non tenere conto si situazione post pandemica e ancora di più del conflitto russo-ucraino della guerra, oltre che delle conseguenze sociali delle politiche redistributive dei pagamenti diretti.
In più il peso delle indicazioni nazionali sono ancora più marginali rispetto alla linea di pensiero Europeo.
Le osservazioni Ue all'Italia
Proviamo a riassumere le osservazioni dell’Ue al Piano strategico dell’Italia. La Commissione fa notare come il PsP, dedicato alla nuova Pac 2023-2027, sia incompleto e invita ad attuare misure più incisive per la redistribuzione dei pagamenti diretti e per raggiungere gli obiettivi ambientali.
Lo dicono le 36 pagine di osservazioni che la Commissione europea ha inviato all’Italia e ad altri 18 Stati membri, in merito al piano presentato a Bruxelles lo scorso 31 dicembre 2021. Il documento della Commissione contiene ben 244 rilievi tra inviti a correggere, modificare e completare nelle parti mancanti, il PsP elaborato dal nostro ministero.

I governi nazionali avranno tempo fino al 30 giugno per fornire una revisione. Con una nota il Mipaaf ha fatto sapere che il 19 aprile verrà convocato il Tavolo di partenariato della Pac, allo scopo di riprendere la discussione sui punti ancora aperti. Ma su cosa si concentrano i rilievi dell’esecutivo comunitario? Di seguito i punti principali.
Le indicazioni dell'Ue sul PsP
Il Piano strategico Italiano allo stato attuale è insufficiente e incompleto, il che non consente una pianificazione strategica, soprattutto predittiva, dei punti di forza o delle debolezze di un dato progetto).
I poche parole dal PsP italiano non è possibile, per l'Ue, valutare l’adeguatezza e il livello di ambizione della logica di intervento proposta per ogni specifico obiettivo. Bruxelles invita quindi l’Italia a compilare adeguatamente tutte le sezioni e gli elementi del Piano vuoti o incompleti.
A questo proposito, il ministro Stefano Patuanelli ha evidenziato l’esigenza di giungere quanto prima a un accordo sul riparto dei fondi dedicati allo sviluppo rurale, in quanto il PsP è carente di informazioni sull’allocazione finanziaria degli strumenti del secondo Pilastro della Pac.

Redistribuzione dei pagamenti diretti
L'Ue invita l’Italia a rivedere la propria strategia per garantire una distribuzione più equa e mirata dei pagamenti diretti.
Le scelte di convergenza interna e redistribuzione sono valutate come limitate al minimo richiesto dalle regole Ue, mentre non vengono applicati capping e riduzione dei pagamenti diretti e il valore massimo dei diritti appare relativamente elevato.
In combinazione con i pagamenti accoppiati sparsi in molti settori, vengono sollevate preoccupazioni per quanto riguarda l’efficacia della strategia per migliorare la distribuzione e l’obiettivo dei pagamenti diretti.
Bruxelles invita quindi l'Italia ad attuare una più netta convergenza interna e redistributiva che andrebbe a vantaggio anche delle aree rurali più bisognose, viste le gravi esigenze di sviluppo di queste aree in Italia e le limitate misure proposte nel Piano e da altri fondi per affrontarli.
Obiettivi ambientali con strumenti inefficaci
“Sulla base del suo contenuto parziale disponibile – indica la Commissione – и probabile che il piano proposto non contribuisca in modo sufficiente ed efficace a questo obiettivo generale, in particolare per quanto riguarda l’acqua, l’aria, i nutrienti e la biodiversità nei terreni agricoli e nelle foreste, nonché la riduzione delle emissioni”.
Nella risposta Ue anche l’invito a “miglioramenti significativi” del Psp per aumentare il sequestro del carbonio.
Il Piano strategico italiano non contiene elementi sufficienti per accertarne la maggiore ambizione ambientale e climatica rispetto all’attuale periodo di programmazione. Gli obiettivi per gli indicatori di risultato non sono quantificati e diversi interventi sembrano mostrare continuitа con il passato in termini di progettazione e budget.

Si invita quindi il nostro Paese a dimostrare meglio la maggiore ambizione dell’architettura verde pianificata per quanto riguarda gli obiettivi ambientali e climatici utilizzando elementi qualitativi e quantitativi come la dotazione finanziaria e gli indicatori.
Ridurre l’uso dei fattori di costo
Soprattutto sulla scia della guerra in Ucraina, la Commissione sollecita l’Italia a compiere ulteriori passi per ridurre l’uso degli input, stimolando l’agricoltura di precisione, l’efficienza energetica e il passaggio dalla concimazione minerale a quella organica.
Queste azioni, secondo l’organo di governo continentale, consentono di preservare la capacitа produttiva, ridurre i costi e migliorare l’impatto ambientale e climatico dell’agricoltura.
La Commissione invita l’Italia a usare gli interventi della PAC per aumentare la produzione interna sostenibile e l’uso di energia rinnovabile, compreso il biogas.

Inoltre, la Commissione invita il nostro Paese a spiegare nella logica di intervento come verranno rafforzate e sviluppate le organizzazioni di produttori e le cooperative in quelle regioni e settori in cui la concentrazione dell’offerta èancora limitata, con l’obiettivo di migliorare la posizione degli agricoltori nel settore alimentare catena di fornitura.
AKIS: va rafforzato
In previsione della nuova PAC 2023-2027 La Commissione il PsP italiano non tratti in maniera adeguata l'arretratezza del del Sistema di conoscenza e innovazione agricola (AKIS Agricultural Knowledge and Innovation System) in termini di coordinamento e frammentazione complessivi. L’invito è perciò a migliorare sostanzialmente la digitalizzazione delle zone rurali sulla base di un’analisi e una valutazione complete dei bisogni.
Secondo Bruxelles la strategia “dovrebbe elaborare, se del caso, le possibili sinergie con altri strumenti politici pertinenti. In questo contesto и fondamentale completare la copertura della banda larga ad alta velocitа fino all’ingresso di ogni nucleo familiare nelle zone rurali, comprese le aree scarsamente popolate che sono quelle piщ a rischio di spopolamento”.
Blanda lotta al lavoro nero

Meno burocrazia
Nelle indicazioni della Commissione si invita l’Italia a rafforzare la sua strategia di semplificazione e descrivere in particolare come sarà ridotto l’onere amministrativo per i beneficiari e in particolare per i piccoli agricoltori, anche per quanto riguarda la possibilità per tutti i potenziali beneficiari di richiedere autonomamente il sostegno della Pac senza la necessità di rivolgersi a servizi esterni a pagamento.
PsP non è tutto da buttare
Per la nuova PAC 2023-2027 il PsP non è da scartare completamente: i tecnici plaudono alle scelte dell’Italia sulla gestione del rischio e gli sforzi per ridurre la dipendenza dalle importazioni di alcuni prodotti agricoli, in particolare le colture proteiche.