Cambiare il trattore nel 2022 potrebbe rappresentare una buona idea e opportunità. Sul piatto, con la manovra finanziaria appena approvata ci sono 450 milioni di euro destinati al settore agricolo. Il che, come ha dichiarato il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, presentando la Legge di Bilancio 2022, include importanti misure per il fisco, per le filiere agroalimentare e gli investimenti, soprattutto nel settore agromeccanico.
Al tempo stesso le agevolazioni per il rinnovo del parco macchine sembrano essere minate da alcuni fattori di settore e di mercato che potrebbero assottigliare la valenza per certi aspetti si può tracciare una assonanza con quanto sta succedendo all’interno dei bonus dedicati al settore edile varati nel corso degli scorsi anni in cui, al netto di una indiscutibile valenza sia in ambito di riqualificazione energetica del patrimonio edile italiano sia di un volano per i costruttori, si stanno rivelando difficili nella realizzazione e nell’accesso da parte dei cittadini.

Gli strumenti agevolativi per il 2022 più importanti sono fondamentalmente due: la Nuova legge Sabatini e il credito d’imposta. Vediamo come sono stati modificati a partire dal primo di gennaio e se possono rappresentare ancora un'ottima chance di acquisto.
Partita la Nuova Sabatini
Come abbiamo già scritto in un articolo comparso su OmniTrattore di qualche giorno fa c’è la riconferma di una misura sicuramente interessante per agricoltori e contoterzisti, ovvero la Nuova Sabatini, rifinanziata a scaglioni decrescenti fino a 2027: stiamo parlando di 240 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, e di 120 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026, nonché con ulteriori 60 milioni per l’anno 2027.
la nuova Sabatini ha una modifica sostanziale a partire dallo scorso primo gennaio 2022, che la riporta, di fatto, alla Vecchia Sabatini: con l’erogazione in più quote eccetto quel contributo in un’unica soluzione se l’investimento non supera i 200mila €.

Confermato credito d’imposta per il 4.0
Cambiare il trattore nel 2022 potrebbe essere sul buona scelta anche la proroga del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali transizione 4.0 e in innovazione tecnologica 4.0. Ma attenzione non c’è da attendere troppo perchè dal 1 gennaio 2023 il credito per l’acquisto di un trattore o un’attrezzatura nuova viene sostanzialmente dimezzato.
Già nel corso 2022 le aliquote andranno ad assottigliarsi, come previsto dalla legge di bilancio 2021, di un 40% per investimenti fino a 2,5 milioni, 20% per investimenti da 2,5 a 10 milioni, del 10% per investimenti da 10 a 20 milioni.
Il testo della legge prevede il rinnovo della misura per ulteriori tre anni con un’ulteriore diminuzione a partire dal gennaio 2023 e fino a tutto il dicembre 2025, con consegna allungata fino al giugno 2026, secondo questo schema: 20% per investimenti fino a 2,5 milioni, 10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni e 5% per investimenti da 10 a 20 milioni.
Per quanto riguarda i beni immateriali nel 2022 l’aliquota sarà del 20%, idem nel 2023 mentre scenderà progressivamente nel 2024 e nel 2025 passando dapprima al 15%, quindi al 10%. Queste agevolazioni negli ultimi anni hanno favorito la crescita nelle vendite dei principali concessionari distribuiti nell’areale risicolo, con i quali abbiamo deciso di confrontarci per capire cosa ne pensino dell’evoluzione di queste agevolazioni e come si evolverà il mercato il mercato nei prossimi 5 anni.
Il settore agricolo con questi provvedimenti ci guadagna?
Il settore agricolo e il suo indotto hanno avuto vantaggio da questi provvedimenti, capaci di invogliare gli imprenditori agricoli ad investire nel rinnovamento del parco macchine. È un obiettivo importante in virtù del plusvalore fornito dalle nuove tecnologie disponibili, in termini di razionalizzazione, produzione e sostenibilità dell’attività agricola.
In questo momento i dubbi a riguardo dei prossimi cinque anni giungono più dalle incertezze relative alla prossima PAC e alla contrazione dei finanziamenti su tutto il settore agricolo, che non dal graduale ridimensionamento di queste agevolazioni nei prossimi 5 anni. Un ridimensionamento fisiologico e tutto sommato razionale e in linea con l'andamento dei sussidi europei o statali.
Nel prossimo futuro avremo un trend di vendite positivo, anche se un’inflessione graduale è prospettabile, in virtù di un importante vantaggio fiscale già goduto dalla maggior parte di agricoltori e terzisti.

Un altro elemento peggiorativo da tenere in considerazione sulla propensione all’investimento è la mancanza di chiare prospettive economiche a cui sta andando l’agricoltura (riduzione dei finanziamenti Pac come sopra detto) e soprattutto un aumento dei costi produttivi che si sta già concretizzando (aumento dei prezzi di fitofarmaci, fertilizzanti, del costo macchine e dei loro costi di esercizio).
Sul mercato di trattori e attrezzature agricole impatta anche il trend della carenza di materie prime, specie nei comparti elettronici, che sta ostacolando le capacità produttive degli stabilimenti, dilatando profondamente i tempi di consegna.

Si tratta di una condizione che, soprattutto in questi ultimi mesi, ha tagliato le gambe soprattuto a chi le macchine le deve vendere, a fronte di una domanda enorme. Il rischio è che si possa ridimensionare le potenzialità di vendita di tutto un settore, soprattutto nell’arco dei mesi in cui si potrebbero sfruttare i sussidi che abbiamo descritto sopra.