Tracciare la storia dei trattori FIAT è rischioso perchè si può di cadere nello scontato e nel ripetitivo. Ma ri-raccontarla è narrare la storia di una buona fetta dell'agromeccanica italiana.
Ed è un racconto che tocca il cuore di tutti gli agricoltori (e non) che hanno apprezzato, nel corso di un secolo abbondante, il marchio FIAT: dalle auto, ai camion, ai jet, ma soprattutto trattori, è quanto ha toccato il brand nato nel 1899 a Torino.
Tutti i vertici della meccanica
A volte infatti non ci si fa caso ma, fino a prova contraria, FIAT dal dopoguerra è l'ultimo gruppo industriale che ancora costruisce, automobili, camion, macchine movimento terra e macchine o attrezzature per l'agricoltura.
La grande espansione negli anni '90 ha visto l'acquisizione di rivali chiave come Ford New Holland e Case Corporation con l’incorporazione dei loro marchi.
E, sebbene da molti anni ormai il marchio dei trattori non sia più FIAT, l'azienda rimane uno dei maggiori produttori mondiali di macchinari agricoli.
Nasce tutto nel 1899
FIAT viene fondata a Torino nel 1899 da un gruppo di ingegneri e investitori tra cui Giovanni Agnelli, che divenne presto il primo amministratore delegato dell'azienda.
La Fabbrica Italiana di Automobili Torino diventa subito conosciuta, per semplicità con l'acronimo delle sue iniziali: FIAT. L'azienda si avventura dapprima nella costruzione di automobili, ma presto si diversifica in prodotti più pesanti come camion e autobus.
La FIAT 702 e l’era agromeccanica
L’ingresso del gruppo nel segmento dei trattori è passaggio successivo naturale, in cui le condizioni pedoclimatiche di gran parte del territorio italiano divengono fattore determinante per definire prototipi fin da subito molto semplici e durevoli.
Il primo progetto agromeccanico FIAT utilizzava il motore di un camion militare di produzione Fiat, un 4 cilindri benzina da 5,6 litri da 20 CV, azionato da un cambio a tre velocità.
Marchiato Fiat 702, il trattore fu presentato per la prima volta nel 1918, appena un anno dopo l'entrata in produzione del modello F di Fordson. Il modello 702 fu la base per una serie in una serie di varianti, come i 702 A, B e BN. Rimase in produzione fino al 1925, dopo che ne vennero costruititi 2.000 esemplari.
Gli anni 30’ di FIAT
L’anno successivo, nel 1926 la Fiat introduce il modello 700 con una massa più contenuta (una tonnellata in meno rispetto al 702) e una potenza superiore, da 35 CV.
Tra i più famosi cingolati c'era il Modello 40: montava un motore Boghetto celebre per la sua camera di combustione allungata che presentava una testa di tipo Venturi "biconica" ed era in grado di funzionare con una gamma di carburanti diversi.
E se avete guardato con attenzione il video vi sarete accorti di una peculiarità: Il modello 40 come tutti i primi cingolati FIAT mantenevano il volante al posto delle leve, questo per far abituare subito il conducente alla manovra.
Trattori in segreto durante la Guerra
Nel 1944 l'attività di produzione trattori nello stabilimento FIAT di Modena si interrompe.
In segreto, però, l’attività di progettazione innovativa continua senza sosta e l'ufficio tecnico FIAT costruisce un prototipo per un nuovo cingolato, la Serie 50.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale e il ritorno alla piena produzione di trattori negli stabilimenti FIAT, l'azienda si concentra nuovamente sullo sviluppo di prototipi.
Salgono le potenze e arrivano gli pneumatici
Il trattore Fiat 600 da 18 CV, introdotto nel 1949, è il primo a disporre di una presa di forza e di funzionare con pneumatici con camera d’aria.
Tuttavia, i trattori compatti rimasero i più richiesti e il Fiat 18, detto La Piccola da 20 CV, introdotto nel 1957, apre alla tradizione di FIAT nei trattori compatti.
Fiat 411: nasce il mito della qualità Fiat
Ma è senza dubbio il 411, sia nella versione gommata che cingolata, il trattore FIAT più significativo dell'immediato dopoguerra.
Lanciato alla Fiera Agricola di Verona del 1958, utilizza un motore a quattro cilindri da 41 CV.
Un basamento portante in ghisa permette di realizzare un carro portante. La macchina ottiene subito grande successo, grazie anche al prezzo di un milione e mezzo di lire che risultava più basso di circa 600.000 lire rispetto ai concorrenti.
Il 411 fu una delle macchine che contribuirono a creare il mito della qualità e dell’affidabilità FIAT. Un punto debole era però l’avviamento del motore che, essendo a iniezione indiretta con candelette di preriscaldamento, richiedeva pazienza, e un impianto elettrico in perfette condizioni.
La serie Diamante
La prima serie completa di trattori FIAT, la Diamante, fu lanciata nel 1965. Composta da quattro modelli, 215, 315, 415 e 615, la nuova linea comprendeva potenze tra 22-70 CV e presentava un nuovo stile grazie alla matita di Pininfarina.
Una caratteristica chiave era una trasmissione innovativa con velocità sincronizzate e il bloccaggio del differenziale.
Fu li trattore che stabilizzò saldamente la posizione di Fiat nel mercato agromeccanico europeo.
I trattori Nastro d’Oro
Con l'avvicinarsi del 50° anniversario della produzione dei trattori FIAT, nel 1968 l'azienda introduce la gamma Nastro d'Oro, evoluzione della linea Diamante.
Nel 1971 i trattori dell'azienda superano la barriera dei 100 CV con il 1300 e tre anni dopo arriva il record: FIAT produce il suo milionesimo trattore.
Anni 70: arriva la Serie 80
Nel 1975 l'azienda lanciava una gamma completamente nuova di trattori, la serie 80 costruita nello stabilimento modenese. Il suo stile distintivo, sempre fa firma Pininfarina, presenta linee della cabina marcatamente spigolose.
I primi a essere commercializzati sono i 780 e 880. Questa serie disponeva già la piattaforma che isolava l'operatore da calore, e vibrazioni, essendo sospesa su 4 silent-block.
Motori sono nuovi e la trasmissione sincronizzata , i freni a bagno d'olio.
Nel 1976 l'880 Dt è il trattore più venduto d'Europa.
Le acquisizioni negli anni 70
Nel 1977 Nasce Fiat Agri che oltre a un nuovo logo presenta una nuova colorazione arancione “Terracotta” a sancire il rebrand dell’azienda
Gli anni 90’
Siamo a metà degli anni '80 FIAT Trattori si espande ulteriormente, acquistando Braud, un'azienda francese produttrice di vendemmiatrici.
Il design della Fiat serie 80 è stato evoluto alla serie 90, ma è nel 1990 che viene introdotto un concetto completamente nuovo con la serie Winner a cabina quadrata e tarature da 100 a 140 CV che di fatto rappresenta l’ultimo trattore concepito esclusivamente per il marchio FIAT.
L’avvento i New Holland
Passano pochi mesi e FIAT raggiunge un accordo con Ford per acquisire l'80% del business Ford New Holland di quest'ultima. FIAT ha riunito le due divisioni agricole sotto un marchio completamente nuovo che ha allineato l'emblema Fiatagri al nome New Holland.
Inizialmente, entrambi i brand mantengono le proprie livree, con trattori più piccoli realizzati in Italia e macchine più grandi costruite negli ex stabilimenti Ford nel Regno Unito e in Nord America.
Alla fine la doppia connotazione Ford e Fiatagri è stato abbandonata, così come la livrea Fiatagri in terracotta, a favore della colorazione blu. Gli anni 90 sono stati il preludio al successo a livello globale del decennio successivo, dopo l’acquisizione, nel 1999 della Case Corporation e la successiva creazione di Case New Holland.