Il passo del trattore agricolo lungo o corto nella fase di acquisto impatta sulle prestazioni, tra manovrabilità, trattività e aderenza.

L'interasse sul trattore è uno dei motivi di dibattito in fase di acquisto. Capita di sentire venditori che esaltano il passo lungo di un trattore come caratteristica essenziale per la trattività della macchina.

Spesso questa caratteristica viene “venduta” come se fosse l’asso nella manica, quello che da solo basta a determinare la superiorità di alcuni mezzi rispetto ad altri. OmniTrattore.it vuole provare a fare un po' di chiarezza sull'argomento, partendo dalla teoria della meccanica agraria.

Passo del trattore: quale scegliere

 Dove agisce il carico

Quando un trattore esercita uno sforzo di trazione, le forze in gioco generano un momento (in poche parole è quanto una forza applicata fa ruotare qualcosa intorno a un asse), che tende a far alzare il muso del trattore stesso, alleggerendolo.

L'effetto del momento che viene a crearsi può quindi essere considerato come un trasferimento di carico verso l'assale posteriore.

Questo trasferimento di carico è tanto grande quanto è grande lo sforzo di trazione e cresce quanto più è alto il punto di aggancio dell'attrezzo. Di contro, diminuisce se diminuisce se aumenta il passo della macchina, con la conseguenza che sarà inferiore su macchine con un passo più lungo.
  

Passo del trattore: quale scegliere

Quando serve grip

Le scelte che vanno nella condizione in cui si cerca la massima aderenza possibile partono da considerazioni abbastanza intuitive. La letteratura agromeccanica dice che l'aderenza deriva da un omonimo coefficiente (che dipende da vari fattori) e dalla massa aderente del trattore.

In poche parole nella trazione integrale di un trattore 4WD tutta la massa è massa aderente pertanto, in lavori molto pesanti, si cercherà di aumentare il peso della macchina per ottenere la massima aderenza possibile.

È stato dimostrato però che la massima efficienza si ottiene con uno slittamento mantenuto entro certi valori, né troppo alto, né troppo basso, caso quest'ultimo in cui si ricadrebbe con un peso troppo elevato.

Quale è pertanto il peso ottimale per la massima aderenza ottenibile dalle gomme?

Supponendo che questa sia di 40 quintali per l'assale anteriore e 60 per il posteriore, è necessario zavorrare la macchina in modo “personalizzato” così che venga raggiunto equilibrio (dinamico) sui due assali indipendentemente dal passo delle due macchine.

Ecco che le due ipotetiche macchine prese in esame possono raggiungere entrambe questo equilibrio ottimale, semplicemente gestendo la zavorratura in modo leggeremente customizzato, con un maggior appesantimento all'anteriore per quella con il passo più corto ed uno maggiore sul posteriore per quella con il passo più lungo.

In pratica, a fronte di un passo diverso, la differente distribuzione della medesima zavorratura, sempre a parità di tutti gli altri fattori determinanti ai fine della trazione in campo (sollevatore, motore), garantirà la stessa la stessa trazione.

In caso di lavori leggeri

Il discorso cambia qualora non si ricerca più la massima aderenza possibile, ma si necessita di una macchina leggera per rimorchio, ripassi o lavorazioni in condizioni di terreno molto cedevole o fangoso.
In questo caso è ottimale avere una macchina che sia la più leggera possibile, quindi la zavorratura verrà gestita non tanto in termini di equilibrio sugli assali, per sfruttare al meglio le gomme, ma l'obbiettivo è cercare di impostare una massa sufficiente gravante solo sull'assale anteriore.

McCormick X7 Short Wheelbase

Questo per poter lavorare senza che esso si alleggerisca troppo e perda di direzionalità, a causa, ad esempio, del peso degli attrezzi portati. In questo caso la macchina col passo più lungo, a parità di peso e bilanciamento, avrà un effettivo vantaggio, che in realtà non è economicamente così tanto più elevato rispetto ad un trattore a passo corto molto ben bilanciato.

Centimetri contro quintali

Un esempio pratico. Mettiamo fianco a fianco due trattori, il primo caratterizzato da un passo di 2,9 metri, l’altro con uno di 10 cm in meno. Per entrambe le macchine, consideriamo pari sforzo di trazione e di altezza di aggancio, ci si accorge che il trasferimento di carico al posteriore  del secondo trattore è superiore solo del 3,5% rispetto a quello più lungo.

Se allunghiamo la differenza di passo a 20 cm avremo una differenza di trasferimento pari a 150 kg circa, valore che potrà sembrare elevato, ma spesso un buon bilanciamento del trattore prevede masse ben più grandi.

Significa anche 4-5 quintali di peso aggiuntivi sull'assale anteriore, quindi un valore decisamente elevato e in grado di compensare egregiamente (anzi di superare) i vantaggi derivanti dal passo lungo.
C’è infatti il fattore “massa operativa” ad avere una importanza fondamentale. In genere, in lavori pesanti il trasferimento di carico al posteriore è pari a circa il 20% della massa totale a terra della macchina.

McCormick X7 Short Wheelbase a Eima

Vuol dire che un trattore del peso di 100 quintali zavorrato (50 anteriori e 50 post posteriori), avrà un trasferimento al posteriore di circa 20 quintali, per un nuovo asset di 30 quintali nell’anteriore e di 70 nel posteriore, valore facilmente compensabile con un paio di zavorre, contenute. In definitiva possedere un passo molto lungo può avere benefici minori rispetto a ciò che viene declamato.

È invece più importante prevedere un buon bilanciamento del peso. Questo per cominciare. In secondo luogo è necessario, come sempre pensare, lo ripetiamo spesso su OmniTrattore.it alle proprie esigenze operative, in modo tale da adeguare ad esse le proprie scelte tecniche.
 

Lo compro corto?

Per rispondere alla domanda, da quanto descritto sopra, bisogna fare delle piccole distinzioni, in modo da poter fare un confronto tra due macchine simili ma tanto diverse. La gommatura innanzitutto, che,specie in alcuni casi, ha un ruolo fondamentale nel permettere di scaricare a terra tutta la potenza.

Quindi un confronto “serio” si può fare a parità di gommatura (anche la mescola, la struttura e la pressione hanno la loro importanza, oltre alla dimensione delle gomme e al disegno dei ramponi).

A parità di peso dei mezzi, la distribuzione delle masse ha di sicuro una certa importanza, ma non fondamentale come a volte qualcuno vuole far credere: la ripartizione ideale è quella che carica le gomme (o i cingoli) in maniera da avere una pressione a terra uguale tra avantreno e retrotreno, ovviamente in condizioni dinamiche, quindi un passo lungo (che riduce il trasferimento di carico dinamico) può influire leggermente sulla distribuzione del peso.

McCormick X7 Short Wheelbase

Leggermente, perché per avere un risultato apprezzabile la differenza di passo deve essere almeno del 10-15%, e comunque a parità di distribuzione statica del peso.

Se invece immaginassimo di prendere un trattore e spostare in avanti di 50 centimetri il ponte anteriore, l’aumento di passo ridurrebbe il trasferimento di carico, ma non spostando in avanti altre masse (esclusa quella del ponte) il trattore risulterebbe molto più scarico all’avantreno, non arrivando quindi a raggiungere il risultato prefissato (migliorare il bilanciamento dinamico) pur andando incontro agli svantaggi di un passo lungo.