G7 Agricoltura di Ortigia si apre una porta per un'opportunità di agribusiness in Africa.

Per la prima volta un Forum per l’Africa, la spinta arriva dal Piano Mattei. 

Al G7 quello africano non sarà quindi un capitolo secondario. Per la prima volta si prevede infatti un Forum per l’Africa, in calendario per il 26 settembre, dove sono attesi i ministri dell’Agricoltura di dieci Paesi, invitati d’intesa con l’Unione africana: Algeria, Tunisia, Egitto, Senegal, Costa d’Avorio, Kenya, Uganda, Angola, Nigeria e Sudafrica. 

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Molti i temi sul tavolo

Si tratteranno temi fondamentali: dall’agenda per l’attuazione della Convenzione di Malabo per la cybersicurezza e lo sviluppo dell’ecommerce, fino ai prossimi passi per la creazione dell’area di libero scambio prevista dall’AfCTA (African Continental Free Trade Area), entrata in vigore nel 2019 ma ancora lontana dall’essere realizzata.

Ma soprattutto, visto il contesto, si parlerà di investimenti nel settore agricolo in Africa. 

Agribusiness con l'Italia in prospettiva

Dei 10 Paesi africani invitati a Siracusa sette sono tra i primi dieci nella classifica dell’interscambio italiano con il continente, ma non grazie all'agroalimentare: sulle importazioni totali del nostro Paese dall’Africa, pari a circa 38 miliardi di euro, ben il 68% è rappresentato dalle materie prime energetiche. L’agricoltura non è nemmeno tra le prime dieci voci dell’import italiano dall’Africa

Durante il Forum per l’Africa, l’Italia rilancerà in particolare due progetti. Il primo è Seed Certification, un’iniziativa quinquennale per lo sviluppo del settore sementiero. Gestito dall’Ocse, si focalizzerà su 14 Paesi: Burkina Faso, Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Nigeria, Rwanda, Senegal, Togo, Uganda e Zimbabwe.

Il secondo è il progetto Africampus, per la formazione delle nuove generazioni, che potrà essere sviluppato nel Corno d’Africa coinvolgendo Etiopia, Kenya e Uganda, oppure nell’Africa Occidentale coinvolgendo il Senegal (fonte il Sole 24 Ore).

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Il Piano Mattei

Eppure, l’Africa è entrata nelle priorità del Governo italiano soprattutto grazie al Piano Mattei del 2023, il cui obiettivo dichiarato è quello di costruire un nuovo partenariato tra il Italia e Africa. L’agricoltura non è certo l’unico settore al centro del  Piano, ma non è un caso che, dei dieci Paesi invitati al Forum di Siracusa, la metà coincidano con quelli oggetto del Piano: sono Algeria, Tunisia, Egitto, Costa d’Avorio e Kenya. 

Il tassello più recente del Piano Mattei in Africa riguarda proprio l’Algeria, dove a luglio il gruppo Bf ha ottenuto dal ministero dell’Agricoltura di Algeri la concessione per coltivare 36mila ettari di terra a grano tenero, grano duro e legumi.

Prima ancora, sempre nell’alveo del Piano Mattei, la Coldiretti - in collaborazione con Bf, Cai e Filiera Italia - aveva annunciato il progetto per la coltivazione di oltre 40mila ettari: 10mila in Algeria, 15mila in Egitto, 8mila in Angola e 7mila in Ghana. 

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Azotati egiziani

L’Egitto è tra i nostri principali fornitori di fertilizzanti azotati dopo il deterioramento dei rapporti con la Russia - è un’altra delle tessere strategiche del piano italiano.

E sempre l’Egitto è stato infatti scelto come partner internazionale dell’edizione 2025 della 42esima edizione di Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta che si svolgerà a Rimini dal 6 all’8 maggio.