Dondi presenta per il 2024 la nuova gamma di ripuntatori 800 EVO.

Il costruttore umbro – la sede è a Bastia Umbria, vicino Assisi – presenta una nuova linea di questa classe di attrezzi che promette di ampliare una gamma che già oggi risulta essere particolarmente ampia e differenziata.

La nuova serie 800 EVO è diretta evoluzione della “storica” serie 800 che, apprezzata per la sua affidabilità e per la sua elevata produttività, si rinnova con implementazioni tecniche di assoluto livello.

Il ripuntatore torna di moda

Il dissodamento degli strati del suolo sottostanti a quello lavorato è solitamente eseguito con un’attrezzatura definita in numerosi modi, ovvero ripuntatore, scarificatore, discissore, decompattatore, dissodatore, ecc., ma che comunque smuove il terreno in modo più o meno energico a profondità superiori a 40 cm, senza alcun rimescolamento o inversione degli orizzonti, allo scopo di evitare di portare nel soprastante strato fertile eventuali componenti inerti.

Dondi: nuovi ripuntatori 800 EVO
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Dondi: nuovi ripuntatori 800 EVO

Nelle versioni espressamente dedicate alla lavorazione profonda (oltre 55-60 cm e fino a 1 m circa), il ripuntatore è sostanzialmente composto da un numero variabile di ancore (da 1 a 11), se del caso disposte su diversi ranghi sfalsati, ciascuna costituita da una barra verticale molto robusta, corredata alla sua estremità inferiore (e talvolta anche lungo il suo sviluppo verticale) di organi lavoranti atti a realizzare di volta in volta la lavorazione con le caratteristiche desiderate.

Attrezzi per potenze medio-alte

I nuovi ripuntatori Dondi, pensati per trattori da 130 a 370 Cv e per larghezze di lavoro da 2,5 a 4 metri, si segnalano in primo luogo per l’attacco a tre punti unificato – ISO/DIN 730 cat. 3 e 4N e ISO/DIN 11001-1 cat. 3 e 4N (U-frame coupler) – e per il telaio ad elevatissima resistenza strutturale, studiato appositamente per lavorazioni intensive e professionali.

Inoltre, sui modelli 800 EVO, l’azienda di Bastia Umbra ha rinnovato il design, ottimizzato per migliorare il deflusso del terreno e dei residui vegetali. Viene invece riconfermato il caratteristico angolo di lavoro delle ancore a 45° con l’obiettivo di ridurre gli sforzi di trazione e migliorare le capacità di rivoltamento e miscelazione del terreno.

Tra le altre caratteristiche salienti, si segnalano il telaio del rullo posteriore di tipo monolitico indipendente da quello del ripuntatore e connesso mediante un sistema di sollevamento a parallelogramma; la possibilità di utilizzare utensili di lavoro intercambiabili e alternativi rispetto all’ancora standard, compatibili con le tecniche di minima lavorazione e/o agricoltura conservativa; le procedure di manutenzione agevolata grazie alla possibilità di smontaggio dei componenti maggiormente soggetti alle sollecitazioni meccaniche.