Pöttinger e la serie Impress sono la dimostrazione che gli austriaci non fanno mai le cose a caso. Sono sei gli anni di ricerca e sviluppo investiti da Pöttinger prima di entrare nel segmento delle rotopresse ha affrontato l’importante passo senza mezzi termini. Sei anni ben investiti visto che il risultato ottenuto presenta standard molto elevati nella tecnologia di pressatura, soprattutto a livello di resa e qualità del prodotto finale. Nasce nel 2017 la prima Impress, che al 2021 non solo si conferma tra le attrezzature di riferimento per questa classe di attrezzature, ma continua ad essere arricchita di nuove opzioni e funzionalità.
Due pick up, fissa o variabile
Iniziamo col dire che la Impress è disponibile con un doppio allestimento del pick-up: uno con larghezza di lavoro da 2,05 metri denominato Master e l’altro, il Pro, da 2,3 metri
Non solo, la Impress è disponibile come rotopressa a camera fissa o a camera variabile, combinata o meno con fasciatore, e in duplice allestimento: Master, con controllo da parte di due distributori, di cui il primo a doppio effetto, e Pro, con un solo distributore (ad effetto semplice e ritorno libero) e comando delle funzionalità della macchina tramite terminale Power Control di Pöttinger o Isobus compatibile.
Tre varianti per tutti gli impieghi
Il modello entry level della Pöttinger Impress è quello a camera fissa Impress 125 F con 125 ad indicare i centimetri di diametro. Si passa poi ai i modelli Impress V a camera variabile da 155 e 185 centimetri di diametro, mentre al top di gamma c’è la versione combinata rotopressa-fasciatore VC.
Tra le caratteristiche della Impress che non si possono assolutamente non citare c’è sicuramente la tecnologia LiftUp del rotore, munito di denti a forma elicoidale e collocato sopra il pick-up a pendolo (oscillazione di 120 millimetri misurata al dente del pick-up), con guida a camme su entrambi i lati e larghezza di lavoro di 2 oppure di 2,3 metri, a seconda del modello.
Foraggio verso l'alto
Il rotore della serie Impress ruota nello stesso senso del pick-up e, grazie a questa nuova tecnologia, il foraggio si muove verso l’alto e – a differenza di quanto avviene con sistemi convenzionali – passa sopra il rotore per essere convogliato tangenzialmente (con un angolo ottimale) nella camera di pressatura.
Questo fenomeno indotto in Pottinger lo chiamano Perfect Flow e in pratica garantisce un flusso costante e delicato (con minimizzazione dello sbriciolamento) del foraggio e una alimentazione maggiore e più uniforme della camera di pressatura.
Di conseguenza si può evitare di fare slalom sulle andane per ottenere balle ben formate e la pressatura risulta parimenti efficace con fieno, paglia oppure insilato ed in ogni condizione di impiego della macchina.
Gruppo di taglio Flexcut
Passando all’argomento taglio, la nuova rotopressa Impress dispone dell’esclusivo gruppo di taglio ribaltabile Flexcut 32, dotato anche di sistema di estrazione laterale Easy Move, a comando elettrico o idraulico direttamente dalla cabina.
Il dispositivo di taglio include fino a 32 coltelli reversibili Twinblade che garantiscono un taglio notevolmente più corto rispetto alle macchine tradizionali, nell’ordine dei 36 millimetri di lunghezza di taglio teorica su tutta la larghezza di lavoro. Questo porta a balle ad alta densità delle balle per tutti i tipi di foraggio.
Il taglio corto ed uniforme, sottolineano in seno all’impresa austriaca, garantisce inoltre per l’insilato un miscelamento omogeneo della razione, con minore potenza richiesta nell’impiego del carro unifeed e con positive ripercussioni sulla stabilità di fermentazione del foraggio.
Grazie al taglio corto, poi, nel caso della paglia è possibile addirittura evitare investimenti supplementari per l’acquisto di una trincia o di una frantumatrice.