I residui colturali hanno precise le regole per l'interramento che ne rende efficace l'apporto fertilizzante al terreno.

Per accrescere e mantenere la fertilità del terreno, infatti, la strada da intraprendere è quella del loro totale interramento. Ci sono però degli accorgimenti da non sottovalutare: bisogna trinciarli e interrarli superficialmente. Se avete dei dubbi, leggete qui.

Residui colturali: le regole per l'interramento

Benefici per tutti

Se per l’agricoltura conservativa si tratta di un vero e proprio must, anche per l’agricoltura tradizionale la questione non è da sottovalutare. Conservare, se non addirittura accrescere, la fertilità dei suoli dovrebbe infatti essere un dovere, sia nei confronti dell’ambiente e dunque della società, sia nei confronti della propria attività imprenditoriale: se il suolo è fertile, i problemi si dimezzano.

Detto questo, star indiscusse del mantenimento/accrescimento della fertilità dei terreni sono e sempre saranno i residui colturali.

La presenza di residui colturali sul terreno, infatti, innesca - a cascata - una serie di eventi positivi: la loro lenta degradazione favorisce la formazione di sostanza organica la quale, a sua volta, esercita un’azione positiva sul terreno, poiché la frazione non umificata che vie- ne degradata rapidamente rappresenta un’importante fonte di elementi nutritivi che vengono restituiti al terreno e di cui si può tenere conto nel bilancio delle concimazioni.

Residui colturali: le regole per l'interramento

D’altro canto, non è una novità: un terreno con un buon tenore di sostanza organica - diciamo indicativamente superiore al 2 % - è un signor terreno, che permette di coltivare (quasi) tutto.

La protezione del terreno

Ma c’è di più. I residui colturali lasciati in superficie, non si limitano ad accrescere la fertilità del suolo, ma hanno un’altra importantissima funzione: proteggono il terreno. Sì, e lo proteggono da agenti particolarmente pericolosi, quali le piogge, la degradazione della struttura, il compattamento.

I più scettici, naturalmente, faranno una sacrosanta obiezione: i residui colturali rappresentano un ostacolo alla preparazione del terreno e in particolare alla preparazione del letto di semina. Tutto vero, come del resto è lapalissiano che la presenza di residui rallenti il processo di riscaldamento del suolo, e pertanto aumenta il rischio di dover rimandare le semine, con tutti i problemi che ne conseguono.

Ma, seppur tutte queste obiezioni siano tutte valide, il gioco vale la candela e dunque conviene rischiare. Anche perché, in qualche modo, ci si può tutelare dagli effetti negativi dovuti alla presenza e alla permanenza dei residui colturali sul suolo.

Residui colturali: le regole per l'interramento

Parola d’ordine: sminuzzare

È inutile girarci attorno: i residui colturali, di qualsiasi natura siano, devono essere trinciati. Solo così saranno meno “fastidiosi”, solo così avranno una migliore azione positiva sul terreno.

Per essere degradati, infatti, i residui colturali devono stare a contatto con il terreno, ricco di agenti biotici che con la loro azione contribuiscono a far incorporare i residui nel suolo.

La trinciatura, infatti, favorisce l’attacco di funghi, insetti e batteri e limita i fenomeni di intasamento delle macchine operatrici e del sistema di irrigazione. Una volta trinciati, i residui vanno distribuiti con attenzione, in maniera uniforme, senza creare avvallamenti.

Segue un’altra fase fondamentale: l’interramento, meglio se concentrato nei primi centimetri. Anche in questo caso, i più scettici avranno pronta un’obiezione: se il residuo colturale resta in superficie, di sicuro si registreranno episodi di fusariosi e di piralide. In realtà - dicono gli esperti - si tratta di una falsa obiezione.

Residui colturali: le regole per l'interramento

A quanto pare, infatti, la fusariosi e la piramide dipendono soprattutto da una scarsa prevenzione del problema e hanno la stessa probabilità di verificarsi sia nei terreni in cui il residuo resta volutamente negli strati superficiali, sia nei terreni in cui il residuo è posto in profondità. Dunque non conviene rischiare: interrare, ma con moderazione.