Si chiama Tricar l'idea di Fabbrotecnica Pirola ,un’azienda italiana che è riuscita in un solo telaio tre assi a integrare cassone per cerali, spandiletame e come se non bastasse anche botte per la gestione dei reflui.
Nella rubrica Primo Utilizzo di omnitrattore.it siamo soliti parlare anche di costruttori italiani che non solo hanno aziende rilevanti per la qualità dei prodotti ma che sono portatrici di innovazione e che possono dare vita a progetti che potrebbero essere in grado di competere anche con brand di ben altre dimensioni rispetto alle realtà nostrane.
Non è pura follia: un esempio lo è un rimorchio che è stato prodotto nel Nord Italia da un’azienda che normalmente si occupa della gestione e dello smaltimento di reflui zootecnici o da biogas: Fabbrotecnica Pirola, un’impresa a conduzione familiare che lavora il ferro da decenni e con clientela non solo in ambito agricolo. Una nuova concezione che è partita da esperienza zero nella produzione di rimorchi, ma che non per questo ha dato cattivi frutti, anzi.

Un evergreen: lo Scorpion
Il cavallo di battaglia dell’azienda Pirola è sicuramente l’interratore ad ancore Scorpion. un attrezzo che lavora in profondità per eseguire una dissodatura combinata all’interramento di reflui liquidi. L’attrezzo si aggancia direttamente al trattore e una manichetta rifornisce in continuo lo Scorpion, che chiude la valvola in manovra e la lascia aperta durante la fase di lavorazione.
Si riducono i tempi morti e molte aziende del milanese, pavese e lodigiano lo sanno benissimo. Conoscono da tempo l’azienda Pirola e sono numerose le realtà con stalla o biogas che si sono affidate a Fabbrotecnica acquistando lo Scorpion.
L'idea da un rimorchio a tre assi
Il protagonista si chiama Tricar ed è un rimorchio a tre assi realizzato da Fabbrotecnica Pirola con scarico a tappeto in grado di integrare su un solo telaio il cassone cereali, lo spandiletame oppure in sostituzione ad entrambi la botte spandiliquame.

Tre assali BPW con sospensioni idrauliche a doppio effetto con sterzata idraulica comandata sul timone in avanti e in retro (anche a pieno carico) reggono un telaio con timone ammortizzato regolabile in altezza.
Quest’ultimo è regolabile in altezza grazie a due pistoni laterali mentre il piede a pantografo per lo sgancio del rimorchio scompare all’interno del timone ed è anch’esso azionato da un pistone idraulico.

Gli assali possono essere configurati anche successivamente come autosterzanti e si possono sollevare in maniera simultanea o indipendente tramite una centralina in cabina, questo consente di alzare la ruota bucata per rientrare in sicurezza o alleggerire l'attrito al suolo quando il rimorchio è vuoto.
Scarico facile
La possibilità di poter abbassare gli assalidel Tricar permette di intercambiare le tre applicazioni rapidamente, e anche di svuotare perfettamente il carico o gestire la pendenza del piano del cassone. È un’opzione che permette anche di regolare le sospensioni a seconda del carico o dell’inclinazione del piano del rimorchio, a seconda se si vuole dare piò o meno peso sul gancio traino del trattore.

Il cassone cereale ha una capienza di 52 m3 ed è dotato di sistema di scarico a tappeto collegato all'antone anteriore il quale si sposta verso il fondo man mano che il cassone viene vuotato. Due motori idraulici tirano il tappeto avvolgendolo su un rullo al posteriore: il sistema permette di vuotare il rimorchio in 35-40 secondi e si può ripartire una volta scarico azionando il ritorno della sponda direttamente su strada, a qualsiasi velocità.
Questo permette di ridurre i tempi di scarico: rispetto a un cassone ribaltabile non è necessario aspettare che ritorni in posizione ma lo si può fare una volta ripartiti. Per il rientro nella posizione di carico un terzo motore idraulico tira l'antone per mezzo di una catena che scorre centralmente all’interno del piano del cassone.
Controllo del carico
L'antone del Tricarè in policarbonato trasparente ed è possibile vedere all'interno del rimorchio grazie alla sua superficie libera da ostacoli per la più gran parte del totale: non esistono scomodi oblò o porzioni grigliate per i quali a volte la visibilità non è mai la migliore, una sola parete trasparente permette di vedere i lati e il centro del carico, sul dritto e in curva.

Sopra alle sponde rigide Pirola ha installato due sponde telescopiche indipendenti da 40 cm di altezza che favoriscono la fase di carico del rimorchio, sia essa durante l'insilato che durante la movimentazione con escavatori o telehandler.
Le sponde sono azionate anch'esse dalla centralina di controllo in cabina, vengono comandate in modo indipendente e permettono così un'ulteriore volume di carico. Gli pneumatici installati sul rimorchio sono di serie Michelin CargoBib, da 710 mm di larghezza per un’ampia superficie di contatto al suolo e per ridurre così il compattamento in campo.
Lavora anche di notte
Per il lavoro in fase notturna Tricar è equipaggiato da luci da lavoro e per la strada luci d’ingombro e fanali posteriori a Led. Sganciato il portellone posteriore, in poche ore di lavoro si installa lo spandiletame costituito da due coclee verticali con alla base due piatti di un metro di diametro ciascuno per una distribuzione su 16 m di lavoro.

Ovviamente l’allestimento comprende anche la paratia posta a 20 cm dalle ventole per controllare il flusso di refluo solido che passa alle ventole stesse. Al lavoro presso l’Azienda Agricola Bosia di Bascapé, in provincia di Pavia, il rimorchio è promosso a pieni voti, dopo alcuni accertamenti e modifiche effettuate sempre dal costruttore, che è in grado anche di fornire assistenza.
L’acquisto è stato dettato dalla versatilità del rimorchio unica nel suo genere: si passa dal trasporto cereali allo spandiletame in qualche ora di lavoro, non servono modifiche al tappeto e al sistema a spinta che rimane invariato per qualsiasi materiale. Le strade strette tra la provincia di Pavia e Lodi non impediscono al Tricar di muoversi agevolmente per raggiungere gli appezzamenti.
Bene le prestazioni nella versione spandiletame: ampia portata per volume e buon flusso in campo per un’ampia area di lavorazione e uno scarico rapido: da elogiare le prestazioni delle ventole.
Il carrobotte ha 28 m3 di capienza, è dotato di pompa volumetrica comandata idraulicamente in grado di effettuare il pieno in circa 3 minuti. Al posteriore della botte il telaio integra il sollevatore idraulico a tre punti per l’aggancio di dischi o ancore per l’interramento del refluo.

In cabina comanda il tutto la centralina di azionamento elettronico di tutti gli organi di lavoro e delle sospensioni. La mandata idraulica consente di attaccare pochi distributori idraulici e di attivare i comandi quando necessario, e di gestire anche più movimenti contemporaneamente.
Parola all’operatore
Utilizziamo questo rimorchio per fare trasporto insilato e distribuzione del letame principalmente, ma capita anche di spostare granella o altri materiali.
Si guadagna parecchio tempo con lo scarico di questa tipologia e si può vuotare il rimorchio anche se non è in piano oppure sotto a porticati o capannoni dove un ribaltabile non potrebbe alzarsi.
Il Tricar segue bene il trattore su strada e la retromarcia con gli assali sterzati permette di non usurare precocemente gli pneumatici e fare manovre fluide, anche a pieno carico.