La Mother Regulation può essere un booster di vendita per i trattori usati? Andiamo con ordine. La Mother Regulation (MR) è un argomento di cui tanto si è parlato e che è ormai tanto radicato nel DNA di macchine e attrezzature nuove che, nella percezione degli addetti ai lavori,  sembra non essere più argomento valevole di aggiornamenti a riguardo.

Niente di più sbagliato soprattutto perchè la Mother Regulation, non fa evolvere in positivo le macchine agricole con regole precise a livello comunitario dalla visione di un concetto tradizionale di mezzo agricolo a un concetto di agricoltura contemporanea, fatta di macchine più veloci che portano più prodotto su strada.

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Con la Mother Regulation si modifica anche il valore intrinseco dei mezzi agricoli e soprattutto ne muta la tenuta dei un'alta quotazione sul mercato dei "nuovi usati" che da qui a breve verranno introdotti sul mercato. L'omologazione Mother Regulation sarà quindi anche un certificato di vendita che nei prossimi 10 anni farà la differenza tra tutte le compravendite del "2nd hand" tra trattori e mezzi agricoli MR e non-MR.

Non solo. Oltre a garantire la tenuta del valore auto di un mezzo agricolo la Mother Regulatuion amplificherà la sua rivendibili in tutti i paesi Ue, proprio perchè le caratteristiche intrinseche della macchina sono trasversalmente valide su tutto il territorio europeo.

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Le motivazioni alla base della Mother Regulation

Prima di riassumere le colonne su cui si basa la Mother Regulation, la premessa forte è che si è arrivati a stilare un regolamento per omologare le macchine agricole a livello comunitario che va ad abrogare la Direttiva 74/150/CE, quindi si tratta di regole che valgono nei 27 paesi dell’Ue, e aggiorna anche il Codice della Strada italiano.

È un regolamento che nasce da nuove necessità, nel senso che gli input sono arrivati dalle nuove esigenze nell’utilizzo delle macchine agricole: in primo luogo la sostenibilità ambientale; poi la sicurezza, perché ci sono ancora troppi incidenti mortali in agricoltura soprattutto in Italia.

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Quindi la globalizzazione, concetto da interpretare in modo assolutamente positivo, se la intendiamo come regole comunitarie uniche per risolvere il più possibile le problematiche legate alla burocrazia.

Infine la qualità, perché l’attenzione del consumatore verso prodotti di qualità è sempre più alta.

I cambiamenti principali

Fatte queste premesse, andiamo a vedere nel dettaglio cosa effettivamente cambia con la MR.

Il regolamento si applica a trattrici agricoli, rimorchi e attrezzature intercambiabili trainate.

Uno dei vantaggi più importanti dei veicoli Mother Regulation riguarda la velocità: in sostanza, il legislatore ha cercato di risolvere il problema della lentezza dei veicoli agricoli, perché il trattore non deve essere un intralcio sull'asfalto, per cui adesso i trattori omologati Mother Regulation sono progettati per andare a velocità anche superiori a 40 km/h, mentre quelli non omologati MR hanno una velocità limitata a 40 km/h.

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Questo chiaramente consente di ottimizzare i tempi di lavoro e tutta la parte di trasferimento su strada del nostro mezzo e quindi di poterlo impiegare molto di più.

Ovviamente va ricordato che il limite di velocità imposto dal Codice della Strada italiano è di 40 km/h, per cui se si viene fermati a una velocità superiore a 40 km/h e il trattore è omologato Mother Regulation con velocità di progetto superiore a 40 km/h, si viene multati solo per eccesso di velocità; se invece il trattore è omologato con velocità di progetto non superiore a 40 km/h, scattano il sequestro del mezzo e il ritiro della carta di circolazione.

Quanto si può trasportare

La Mother Regulation ha modificato anche i limiti per le quantità di prodotto che si possono trasportare con un trattore. Prima della MR c’erano regole stringenti ora invece le masse per rimorchi e attrezzature intercambiabili trainate sono molto più alte ; questo ovviamente consente di trasportare maggiore quantità di prodotto con meno viaggi e in generale riduce l’impatto del trattore su strada, perché deve fare meno trasferimenti per trasportare le stesse quantità di prodotto.

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Insomma, tonnellaggi più importanti rispetto al passato, ma che consentono ugualmente alla macchina di rimanere un mezzo sicuro.

Gli impianti di frenatura installati sui trattori (oltre ai dispositivi retrovisori su ambo i lati) e sulle macchine trainate omologate Mother Regulation sono stati sensibilmente migliorati per essere aggiornati allo stato dell’arte e per far fronte all’aumento di velocità e di massa.

La riprogettazione dell’impianto di frenatura ha previsto il ricorso a tecnologie come l’inserimento della trazione in frenata, l’Abs e l’introduzione di nuovi sistemi di frenatura idraulica e pneumatica di derivazione dai veicoli industriali (camion).

utto questo comporta vantaggi in termini di maggiori performance dei veicoli agricoli in frenata, maggiore sicurezza in caso di emergenza e veicoli più sicuri anche in caso di avaria.

Nuove possibilità di traino

Con la Mother Regulation sono stati introdotti anche nuovi dispositivi di accoppiamento oltre a quelli tradizionali usati in Italia, ovvero nuove tipologie di ganci (presenti sul trattore) e occhioni (posti sul veicolo trainato) all’interno delle omologazioni, in modo tale da avere sistemi standardizzati a livello comunitario, maggiore ergonomia di aggancio per il collegamento tra trattore e veicoli trainati, maggiore performance di alcuni dispositivi di aggancio e maggiore intercambiabilità tra trattori e rimorchi.

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Un’altra interessante novità è la possibilità di collegamento tra trattore e veicoli trainati anche mediante sollevatore posteriore del trattore e attacco a tre punti del veicolo trainato, con conseguenti vantaggi di un maggiore raggio di sterzo in campo (utile soprattutto in vigneto-frutteto) e maggiore versatilità su strada in manovra.

Nuovi sistemi di sicurezza

Con la MR c’è poi una serie di dispositivi di sicurezza introdotti, a partire dagli staccabatteria. C’era un problema legato agli incendi nelle aziende agricole che spesso derivavano da dispersioni elettriche del trattore (soprattutto quando era fermo), che potevano innescare incendi all’interno del casolare in cui era rimesso.

Adesso c’è un sistema di staccabatteria obbligatorio sui trattori, che in un certo senso va a limitare, se non a eliminare del tutto, questa problematica, perché consente, una volta fermato il nostro trattore, di isolare elettricamente lo stesso e di garantire la sicurezza dell’operatore in fase di manutenzione.

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Dal tachimetro all'avviamento sicuro

Altre novità riguardano il tachimetro (con velocità maggiori rispetto al passato è chiaro che bisogna sapere a che velocità stiamo andando) e i ROPS, strutture di protezione contro il ribaltamento, rese obbligatorie anche per trattori più piccoli (massa inferiore a 600 kg), spesso utilizzati da operatori non professionali.

Sempre in ambito Rops, ora c’è anche l’obbligo di inserire in omologazione gli agevolatori per il loro sollevamento, in modo che anche l’operazione di sollevamento dei Rops sia più semplice e quindi l’operatore sia sempre invogliato a tirarlo su una volta che ha finito di operare in zone particolari come per esempio le pergole o i tendoni.

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Da segnalare, infine, tante operazioni legate all’avviamento sicuro, per cui quando si deve avviare un trattore in modo sicuro occorre che le frizioni siano tutte disinnestate, l’operatore sia seduto al posto di guida, la presa di forza sia disinserita e la leva del cambio sia in folle, altrimenti il trattore non si avvia.

La stessa cosa vale quando si abbandona il posto di guida del trattore, per cui se l’operatore scende senza aver spento il trattore, dopo pochi secondi interviene un avvisatore acustico e si disinserisce la Pto.